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Sonia ha 48 anni, un figlio, la passione per i viaggi e l’energia di un ciclone. Lavora come infermiera da oltre dieci anni, ma da poco si è concentrata su un progetto particolare: l’educazione all’affettività. Si tratta di un percorso didattico per aiutare i ragazzi a gestire le proprie emozioni, valorizzando quelle positive e insegnando loro a contenere quelle negative.
Se come infermiera è brava, come educatrice ancora di più: Sonia lavora con studenti di medie e liceo e da poco con ragazzi diversamente abili, anche se odia chiamarli così. Ogni persona al mondo, dice, è abile a fare qualcosa e disabile a fare qualcos’altro. Il compito di un educatore è proprio quello di scoprire in cosa il ragazzo è abile e tirare fuori i suoi lati migliori. Grazie al suo forte spirito di educatrice ha conosciuto ActionAid: attirata dal progetto “Io Mangio Giusto”, Sonia in qualità di consigliere municipale ha coinvolto le scuole in un percorso sull’educazione alimentare. Ricorda benissimo gli inizi: si è stupita di quanto i bambini conoscessero il problema, spesso addirittura meglio dei genitori. La prima esperienza con ActionAid è andata tanto bene da convincerla ad abbracciare le loro cause, che poi erano anche le sue: ha iniziato come referente di un gruppo d’acquisto e ha coinvolto sempre più persone nelle sue attività. Attività che parlano di ambiente, di educazione, di ragazzi. È diventata un’attivista senza neanche accorgersene, tra un progetto e l’altro.
Si è resa conto che ormai non guardava più le cose da lontano, ma era dentro, era parte attiva del cambiamento. E questo le è piaciuto tantissimo. Per descrivere il suo impegno come attivista cita Il Pane e Le Rose. “Noi vogliamo il pane, ma anche le rose”, dice quel film. Oltre al pane, oltre alle rose, Sonia vuole insegnare alle persone come si fa il pane. Farle crescere e crescere con loro. Perché sì, è un’insegnante. Ma da quando è un’attivista impara tanto anche lei. Dice spesso che ci siamo appiattiti sullo scandalizzarci. Che non proviamo più dolore, non proviamo più empatia, ma ci limitiamo a osservare gli altri. A Sonia vivere così non piace. E con il tempo ha imparato a mettersi in gioco, per cambiare le cose. Anche a piccoli passi.
"Sonia è un’infermiera e un’educatrice. Sa che il suo compito è trovare il meglio dei ragazzi e aiutarli a portarlo in superficie, per farli crescere. Ma sa anche che al loro fianco a crescere è soprattutto lei. Con ActionAid ha imparato che mettersi in gioco è più facile di quanto sembri, e che i ragazzi ci riescono benissimo".
E tu, pensi sia possibile crescere anche da adulti?