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Incontri, emozioni in 6 Paesi dove noi di ActionAid lavoriamo per i diritti delle comunità: Etiopia, India, Kenya, Mozambico, Ruanda, Somaliland. Attraverso le storie di persone che hanno cambiato la propria vita grazie al sostegno a distanza, Roberto Saviano affronta temi importanti come istruzione, mancanza di risorse e diritti delle donne. Queste storie per abbattere stereotipi e false narrazioni sul Sud del mondo e sulle organizzazioni umanitarie, e per “vivere” l’intreccio tra problemi globali e soluzioni concrete.
Nimah ha 28 anni e ha già provato la sofferenza più grande: veder morire tra le proprie braccia il suo bambino appena nato. Durante una grave siccità che ha colpito il Somaliland (una regione a nord della Somalia), i suoi quattro figli non hanno bevuto latte per oltre sei mesi e Nimah ha sofferto di malnutrizione durante la quinta gravidanza. Roberto Saviano ha voluto raccontare la sua storia – con quelle di Omar, Sadia e Amina – perché fame e siccità sono piaghe con cui gli abitanti di quelle terre, mai addomesticate per mancanza di risorse, devono fare i conti ogni giorno. Una drammatica normalità che costringe migliaia di persone a spostarsi, mettendo a rischio soprattutto le condizioni di vita di donne e bambine, sempre più minacciate da violenze e sfruttamento. ActionAid è presente in Somaliland dal 1992 con programmi di emergenza e sviluppo, e con l’adozione a distanza. Nel solo 2018 ha sostenuto più di 82.000 persone, per contrastare gli effetti della siccità. Ma questo numero può crescere, e crescerà solo grazie alla nostra attenzione e agli aiuti che verranno da noi.
“Ricordo quando da bambino arrivavano le lettere che i bimbi adottati a distanza mandavano alle loro famiglie italiane. Dentro c'erano foto e disegni a pastello dai colori vivaci, e noi rispondevamo con altri disegni: era la nostra lingua comune, il nostro Esperanto”, racconta Roberto Saviano. Forse tra quei bimbi c'erano anche Shukur e Bilal che oggi, trentenni, fanno gli insegnanti a Dalocha, in Etiopia. Dalocha è stato il primo distretto in cui ActionAid ha iniziato a lavorare, trent'anni fa, con il programma di adozione a distanza. La malaria era la principale causa di morte, non c'erano centri sanitari a sufficienza, oltre l'85% della popolazione era analfabeta e più della metà erano bambini in età scolare. ActionAid è partita proprio dalla costruzione di una scuola e di alcuni pozzi d'acqua che hanno consentito a molte famiglie di coltivare campi e allevare bestiame. Oggi sono le donne a prendersi cura del sistema idrico di Dalocha e a organizzarne la manutenzione. Il sostegno a distanza può ridisegnare interi territori, dove spesso quello che serve non è solo denaro, ma anche persone che amano la propria terra.
Fino a pochi anni fa, Beatrice viveva in un villaggio del Kenya dove lavorava anche 12 ore al giorno nei campi per pochi soldi e metteva a fatica insieme pranzo e cena per i suoi 5 figli. PoiActionAid le ha dato dei polli e la sua vita è cambiata. I polli si sono moltiplicati e hanno consentito a Beatrice di aprire una bottega in cui vendere uova, mangime e medicinali. Per capire che cosa è oggi la povertà non è possibile ignorare il ruolo ricoperto dalle donne. Osservandole, studiando la loro forza potremo comprendere cosa fare per migliorare il mondo in cui viviamo. È ciò che ActionAid fa da anni con l’adozione a distanza: in realtà come il Kenya o come il Ruanda e l'India, che Roberto Saviano descrive attraverso le storie di Christine e Lucie, non appena una donna - una sola! - è messa in condizione di migliorare la propria vita grazie al lavoro, i benefici investono tutta la comunità.
Abigail ha dieci anni. È piccola ma tenace. A Marracuene, un distretto povero a nord della capitale del Mozambico, ogni giorno percorre 10 chilometri a piedi per andare e tornare da scuola. Lo fa perché sa che questa è l'unica occasione per potersi costruire il futuro a cui anche lei sente di avere diritto. In Mozambico più di mezzo milione di studenti frequentano le lezioni sotto gli alberi e circa 3 milioni di bambini della scuola primaria non hanno banchi né sedie e sono costretti a sedere sul pavimento. Nel primo dei quattro episodi di questo podcast, Roberto Saviano racconta la storia di Abigail e quella di Lourdes, che grazie ad Action Aid e al sostegno a distanza è tornata a studiare ed è diventata una maestra. Ma racconta che c'è ancora bisogno di aiuto, di 7 nuove aule a Marracuene e nel distretto di Manhiça, e di 750 banchi. E poi ci sarà bisogno di convincere i genitori a mandare i figli a scuola. Perché é dalla scuola che nasce la possibilità di creare uguaglianza e di costruire un futuro in un Paese da cui non si sia più costretti a scappare.