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L’analisi è suddivisa in due parti: nella prima parte la domanda è stata posta a funzionari del governo etiope e altri Paesi che lavorano in Etiopia; nella seconda parte la domanda è stata fatta alle comunità direttamente interessate da un’iniziativa italiana di sviluppo rurale durata più di dieci anni.
Le opinioni delle istituzione etiopi e degli altri Paesi sulla cooperazione italiana sono tendenzialmente positive, anche se le risorse italiane sono poche prevedibili e tendono a non appoggiarsi a sistemi di gestioni etiopi. Anche per questo il giudizio complessivo del Ministero delle finanze è più negativo di quello della salute, così come i governi regionali hanno un’opinione più positiva del governo ad Adiss.
E interessante notare che molti aspetti della cooperazione italiana sono sconosciuti agli altri paesi donatori sebbene lo sforzo di coordinamento italiano sia giudicato buono. La società civile locale etiope non ha un’opinione dell’intervento italiano poiché non conosce dove sia attiva la cooperazione italiana.
Nella seconda parte relativa alle percezioni delle comunità interessate, le opinioni delle comunità rispetto all’intervento italiano sono state positive con alcuni limiti: sembra che non siano stati raggiunti i gruppi più poveri, sia scarsa la sostenibilità politica e finanziaria dell’interventi dopo la fine del sostegno diretto italiano, sia scarso il coinvolgimento delle comunità nelle scelte e messa in opera degli interventi con la percezione che vi sia stata un’interruzione eccessivamente brusca ed inaspettata dell’azione italiana.