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Il Fondo per l’Africa, istituito con la Legge di Bilancio 2017, art. 1 comma 621 con una dotazione finanziaria di 200 milioni di euro, aggiuntivi a quelli previsti per le attività ordinarie di cooperazione allo sviluppo, ha l’obiettivo di avviare “interventi straordinari volti a rilanciare il dialogo e la cooperazione con i paesi africani di importanza prioritaria per le rotte migratorie”.
A un anno dalla sua nascita sono numerose le criticità emerse, che non hanno fatto altro che confermare i timori che il terzo settore fin dagli inizi aveva manifestato. Ad esempio, la commistione fra attività di sviluppo e attività di contrasto alla migrazione di certo non facilita il rilancio di una nuova narrazione dello sviluppo e delle migrazioni, basata sui concetti di solidarietà e ruolo positivo del fenomeno migratorio. E allo stesso tempo questa sovrapposizione presenta le attività di cooperazione deliberate sul Fondo per l’Africa come un frutto della semplificazione “più sviluppo = meno migrazioni”.