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ActionAid: "A un anno dopo dallo scoppio della guerra a Gaza bisogni umanitari senza precedenti in tutto il Medio Oriente" 

L'organizzazione chiede il cessato il fuoco immediato e la fine delle ostilità in tutta la regione 

ActionAid e i suoi operatori umanitari a Gaza, Cisgiordania e in Libano non si fermano ma la situazione è critica. In Libano intere famiglie in fuga a cui dare soccorso.  

Nuova ricerca di ActionAid sull'impatto della violenza sulle donne e il ruolo cruciale che svolgono nella società palestinese così duramente colpita.  

VIDEO: LINK ALLA TESTIMONIANZA DI RIHAM JAFARI SULLA SITUAZIONE DELLE DONNE IN PALESTINA  

VIDEO E FOTO DELL’INTERVENTO DI ACTIONAID IN LIBANO  

REPORT SULLA CONDIZIONE DELLE DONNE A GAZA E CISGIORDANIA (in inglese)  

2 ottobre 2024 – Riham Jafari, Coordinatrice per l’advocacy e la comunicazione di ActionAid Palestina: "Le donne palestinesi stanno vivendo una crisi devastante, esposte a violenza di genere e a un sistema sanitario al collasso che lascia molte senza cure essenziali. La loro situazione è insostenibile e richiede un'azione immediata".  

Sabine Abiaad, coordinatrice regionale delle campagne di ActionAid, vive a Beirut con la sua famiglia: "Nelle ultime ore, abbiamo visto il periodo più difficile e terrificante da quando è iniziata questa escalation di attacchi. Le esigenze sul campo sono in rapido aumento".

È passato quasi un anno da quando, a seguito degli attacchi del 7 ottobre, Israele ha dichiarato lo stato di guerra preparandosi a un conflitto di lunga durata. In questi mesi solo a Gaza sono morte oltre 41.000 persone - più di 16.000 bambini - mentre in Cisgiordania oltre 700, fra cui 116 minori. Una guerra caratterizzata da ripetuti attacchi anche a edifici protetti come scuole e ospedali, che costituiscono gravi violazioni del diritto umanitario internazionale, e che ora rischia di allargarsi a un conflitto più ampio. ActionAid, organizzazione che in queste aree opera attivamente al fianco specialmente di donne e bambini, chiede il cessate il fuoco immediato e la fine delle ostilità in tutta la regione.

L’intervento umanitario a Gaza e in Libano. In questi mesi ActionAid ha operato per portare sollievo e supporto alla popolazione civile di Gaza. Grazie alla collaborazione con partner locali, sono state raggiunte oltre 230.000 persone con aiuti umanitari diretti. Più di 114.000 persone hanno beneficiato della distribuzione di cibo, incluso pollame, verdure fresche e pasti caldi già pronti. Particolare attenzione è stata rivolta alle famiglie più vulnerabili nelle aree di Khan Younis, Rafah e Deir al Balah. Oltre 27.000 persone hanno ricevuto servizi igienico-sanitari e acqua potabile, contribuendo a prevenire la diffusione di malattie legate alla scarsa igiene. È stata offerta protezione e supporto psicologico a oltre 4.000 donne e bambini, mentre più di 70.000 persone hanno ricevuto servizi medico-sanitari.  

In Libano i giovani membri della rete Global Platform promossa da ActionAid sono in prima linea nel guidare gli sforzi di risposta alle emergenze per supportare gli sfollati che cercano rifugio in città. Come alcuni dei primi soccorritori sul campo, si sono rapidamente mobilitati per fornire aiuti agli sfollati del Libano meridionale, molti dei quali sono arrivati senza nulla. In collaborazione con il nostro partner locale Shift, i giovani stanno aiutando a distribuire beni essenziali come materassi, coperte, coperte e acqua. Stanno anche lavorando per pulire e riparare i rifugi, rendendoli più adatti ad accogliere le famiglie sfollate.

L’impatto della guerra sulle donne palestinesi. L’infanzia negata è una delle ferite più profonde ed evidenti del conflitto. Maryam, una bambina di Gaza, racconta come la sua vita sia stata stravolta: “La mia casa non c’è più, i miei libri sono stati ridotti in cenere. Ora vivo nella mia scuola, che è stata trasformata in un rifugio. Vorrei che la guerra finisse, vorrei tornare a scuola per imparare”. Ma la guerra non ha risparmiato nemmeno le donne adulte, esponendole a livelli estremi di stress e trauma. Nell'ultimo anno, l'85% della popolazione della Striscia di Gaza è stata soggetta a continui ordini di evacuazione. I continui spostamenti hanno generato una condizione di instabilità cronica, aggravata dal rischio crescente di abusi e violenze di genere. Senza accesso a supporto psicologico o protezione legale, molte donne denunciano la crescente perdita di privacy e sicurezza. L'accesso a spazi sicuri per chi ha subito violenza sessuale e di genere si è ridotto drasticamente - a causa degli sfollamenti ripetuti, della carenza di fondi e delle difficoltà di comunicazione - e il crollo del sistema legale a Gaza ha creato un vuoto che ostacola il diritto delle donne alla giustizia. Il blocco delle forniture di beni essenziali ha aggravato una situazione già insostenibile, in particolare per le donne incinte. Iman, che ha partorito con un cesareo all'ospedale Al Awda, racconta: “Durante la gravidanza non riuscivamo a trovare cibo. Quando ho scoperto che aspettavo due gemelli, uno era già morto. Ora temo di non avere abbastanza cibo per allattare il mio bambino. Le madri e i neonati a Gaza hanno bisogno di nutrimento e cure, ma non ce ne sono”.  

Il ruolo cruciale delle donne nei processi di pace. ActionAid chiede alla comunità internazionale di fare pressione per un cessate il fuoco immediato e la fine delle ostilità in tutta la regione. Promuovere una pace giusta e duratura in tutta la regione richiede di valorizzare il ruolo delle donne che in questi mesi sono diventate figure di riferimento per le loro comunità. Samira, che ha perso casa e figli, oggi gestisce il campo per sfollati di Al-Istiqama: “Mi sono impegnata ad aiutare le persone sfollate,” afferma con determinazione. Quote per la partecipazione femminile, supporto finanziario e tecnico sono essenziali per garantire un coinvolgimento significativo. “Le donne e le ragazze in Palestina stanno dimostrando una resilienza straordinaria e stanno emergendo come leader nelle loro comunità. È tempo che le parti, locali e internazionali, riconoscano il loro contributo aumentando i finanziamenti alle organizzazioni da loro guidate e garantendo alle donne un posto ai tavoli decisionali sulla Palestina e sul suo futuro” conclude Riham Jafari, Coordinatrice per l’advocacy e la comunicazione di ActionAid Palestina.   


Per informazioni:    

Ufficio Stampa ActionAid    
Alice Grecchi +393395030480 – [email protected]  
Paola Amicucci +393457549218 – [email protected]
Claudia Bruno +393311336562 – [email protected]

Photocredit social: Mohammed Salem/Reuters
 

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