Questo sito utilizza cookie tecnici per migliorare la tua navigazione e cookie di analisi statistica di terze parti. I cookie di analisi possono essere trattati per fini non tecnici da terze parti.
Se accetti di navigare in questo sito, acconsenti all’uso di tutti i cookie e, in particolare, per permetterci di usare cookie di profilazione per aggiornarti sulle nostre attività in maniera personalizzata.
Se vuoi saperne di più Clicca qui.
“Una legge miope, che non risponde ai reali bisogni delle donne che subiscono violenza”. Questo il giudizio di ActionAid sul Codice rosso, approvato ieri in via definitiva dal Parlamento.
“La violenza contro le donne non è un’emergenza ma un fenomeno strutturale della nostra società, che viola i diritti umani delle donne, e come tale andrebbe affrontato - dichiara Isabella Orfano, esperta di diritti delle donne di ActionAid - Il Codice rosso si concentra invece solo sull’aspetto punitivo, trascurando interventi per la prevenzione e la protezione delle donne. Introduce nuove fattispecie di reato (dal revenge porn ai matrimoni forzati alle lesioni permanenti al viso) e aumenta i minimi di pena per alcuni reati riconducibili alla violenza domestica e di genere, ma non prevede fondi per formare operatrici ed operatori di polizia e della magistratura, che entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato, dovrebbero assumere informazioni dalla donna offesa o da chi ha denunciato i fatti di reato ed, eventualmente, far scattare le indagini. Le storie delle donne quotidianamente accolte dai centri antiviolenza raccontano dell’enorme difficoltà ad arrivare a denunciare e chi decide di farlo, in molti casi, spesso non viene creduta o adeguatamente ascoltata da chi deve raccogliere le loro denunce”.
“Serve agire sulla cultura maschilista e sessista di questo Paese. È fondamentale investire in maniera massiccia, con risorse adeguate e non una tantum, sulle attività di prevenzione nelle scuole, nei percorsi formativi di forze dell’ordine e magistratura, e di chi si occupa di comunicazione - sottolinea Orfano - Servono finanziamenti per aumentare il personale nei tribunali, negli uffici di polizia e degli enti locali preposti al coordinamento degli interventi di protezione per gestire ed erogare tempestivamente i fondi nazionali e regionali ai centri che assistono le donne”. “Decidere quindi di considerare solo l’aspetto penale senza prevedere stabilmente dei fondi dedicati per prevenire la violenza significa emanare una legge difficile da applicare. Una legge che non considera l’importanza di intervenire sistematicamente su un fenomeno strutturale è una legge che non risponde ai bisogni delle donne che subiscono violenza che le molte associazioni audite in Commissione hanno riportato, senza essere ascoltate”, conclude Orfano.
Per info:
Chiara Muzzi | Media Relations Manager | ActionAid Italia - +331 6676827 - [email protected]
Daniela Biffi | Head of Content & Media Relations | ActionAid Italia - +347 2613441 - [email protected]