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CONSIGLIO MINISTRI INTERNO SU CRISI MIGRATORIA: A INNSBRUCK UN ALTRO PASSO VERSO LA DEMOLIZIONE DEI DIRITTI. LA UE RESPONSABILE DEL RECORD DI NAUFRAGI E MORTI IN MARE ActionAid sostiene la campagna Welcoming Europe – Per un’Europa che accoglie: http://www.welcomingeurope.it/ 12 luglio, 2018. I Ministri dell’Interno europei che si stanno riunendo oggi a Innsbruck dovrebbero garantire  il pieno rispetto dei diritti umani, degli accordi internazionali e dei trattati dell’Unione. Invece, a Innsbruck come nel precedente Consiglio UE del 28-29 giugno, stanno prevalendo la sindrome dell’assedio e una visione basata sulla “difesa dei confini”. Mentre le decisioni europee di bloccare l’aiuto umanitario in mare hanno generato il record di naufragi nelle ultime 4 settimane. Nessuna prospettiva per una Europa solidale con soluzioni condivise uscirà da Innsbruck. Il Governo italiano, insieme agli altri Stati membri, si allinea alla violazione del principio di non – respingimento, sia sulle frontiere interne che esterne: un indirizzo che mette a repentaglio la vita delle persone migranti, ma anche l’assetto democratico del nostro Paese e dell’Unione Europea. Come evidenziato dalle conclusioni del Consiglio UE dello scorso 29 giugno, si assiste a un meccanismo decisionale profondamente alterato che sta erodendo le basi dell’Unione Europea, dei suoi principi fondativi e le basi stesse della nostra democrazia, anche a causa di uno scollamento tra processo legislativo e scelte politiche. Preoccupa il costante riferimento alle attività delle ONG, che anche oggi sono state duramente attaccate e criminalizzate. ActionAid è tra i promotori di Welcoming Europe, una campagna europea per una iniziativa dei cittadini europei, ovvero uno strumento di democrazia partecipativa attraverso la quale si chiede, mentre si ribadisce l’obbligo di soccorso, di fermare la criminalizzazione della solidarietà e dell’aiuto umanitario; di creare canali di ingresso complementari e addizionali rispetto ai programmi di resettlement;  di rafforzare i meccanismi di tutela e denuncia per gli abusi subiti in frontiera. Si chiede inoltre alla Commissione di mettere mano a una nuova legislazione per portare a compimento l'introduzione di canali di accesso per il lavoro a livello europeo, colmare le lacune nel quadro giuridico dell'UE sulla migrazione legale e regolamentare i settori che riguardano i lavoratori non altamente qualificati. Per informazioni Barbara Antonelli, Head of Communication Department, Cell.3385706446  barbara.antonelli Daniela Biffi, Head of Content&Media Relations, Cell. 3472613441 [email protected]