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6 aprile 2017
8 anni dal terremoto de L'Aquila del 2009 e quasi 8 mesi dal primo sisma in Centro Italia di agosto 2016.
Per noi, che siamo intervenuti in entrambi i contesti, un’occasione per riflettere sull’importanza della partecipazione dei cittadini nei processi di ricostruzione post-disastro.
Lo abbiamo fatto con il Prof. Edward James Blakely, docente di Urban Palling presso l’Università di Sidney e, fino al 2009, Commissario Straordinario per la ricostruzione di New Orleans, che in questi giorni ha visitato il Centro Italia insieme al team di SISMICO - il nostro progetto in loco - e partecipato al dibattito “Partecipazione e governance: modelli di gestione delle emergenze e strumenti di ricostruzione dei territori. Da New Orleans al Centro Italia” all’Università di Macerata, organizzato insieme a CittadinanzAttiva Onlus, e a cui hanno preso parte anche Marco De Ponte, nostro Segretario Generale e Stefania Monteverde, Vicesindaco di Macerata.
“Non bisogna parlare esclusivamente di ricostruzione – ha dichiarato il nostro Segretario Generale De Ponte - Piuttosto, ci si deve concentrare sulla rigenerazione delle comunitĂ . E’ questo che ActionAid, tramite il progetto SIS.M.I.CO, sta facendo nelle zone colpite dal sisma: costruire, insieme ai cittadini, il software per far ripartire il proprio futuro”.Â
La sfida adesso sarĂ rendere pienamente operativa la legge n°229 del dicembre 2016, che istituisce una “Conferenza permanente” composta da rappresentanti istituzionali e della societĂ civile per sovrintendere alla ricostruzione dando parere obbligatorio e vincolante sugli strumenti urbanistici attuativi dei singoli Comuni, approvando esecutivi delle opere pubbliche e dei beni culturali promossi dai soggetti attuatori e acquisendo le autorizzazioni per gli interventi sui beni stessi.Â
“Quando ero Commissario, giravo in bicicletta nei campi d’accoglienza dove era stata spostata la popolazione, per chiedere a tutte le persone che incontravo un parere, di cosa avevano bisogno o semplicemente come stavano – ha dichiarato Blakely - In queste situazioni, non c’è bisogno di una leadership unica: è necessario che tutti si sentano protagonisti e leader del proprio futuro”.
L’iniziativa è servita per condividere buone prassi, ribadendo la necessità di creare luoghi di ascolto reali della cittadinanza, per capirne le esigenze, evitare lo spopolamento delle aree montane e rafforzare le comunità .