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Durante l’incontro organizzato a Roma da ActionAid: “2017, anno di sfide: l’Italia fra riforma della cooperazione e presidenza G7”, per promuovere il dibattito tra opinion leaders di istituzioni, società civile e settore privato e fare il punto sulla riforma in vista del prossimo G7 a guida italiana, è stato presentato lo studio “La cooperazione italiana allo sviluppo a due anni dalla riforma: innovazioni, evidenze e criticità” per analizzare le potenzialità, tutte da esplorare, dei nuovi meccanismi.
A due anni dalla Legge 125 che ha rifondato il sistema della cooperazione allo sviluppo, ruoli e relazioni tra nuovi e vecchi attori sono ancora da perfezionare; la collaborazione tra non profit e settore privato non è ancora passata ad una fase operativa e le imprese devono comprendere come potranno cogliere le opportunità di investimento offerte dalla cooperazione allo sviluppo.
C’è inoltre un problema di risorse umane: l’Agenzia è ancora priva delle figure professionali necessarie a svolgere tutte le funzioni previste dal suo mandato. Mancano, infatti, le modalità per favorire il reclutamento di personale dotato delle competenze necessarie per rinnovare l’efficacia e l’efficienza delle attività di cooperazione.
“Ci auguriamo che molti nodi vengano sciolti dal Governo nei prossimi mesi anche in vista del G7 a presidenza italiana. Chiediamo al Governo e al Parlamento di confermare la volontà di ridare centralità alla cooperazione internazionale allo sviluppo, sostenendo fino in fondo il processo di riforma, e di confermare il trend positivo di crescita dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo. E’ necessario incrementare le voci di spesa che generano realmente uno sviluppo nei paesi partner, mentre dal punto di vista geografico dovrebbero essere incrementati gli aiuti ai Paesi Meno Avanzati. Oggi è emersa una chiara volontà dei vari attori di lavorare insieme per obiettivi comuni”, ha dichiarato Luca De Fraia, Segretario Generale Aggiunto di ActionAid Italia.
La riforma della cooperazione assume ancora più importanza in vista del G7 che l’Italia è chiamata a organizzare nel 2017. Per ActionAid il vertice deve tornare a un formato che permetta di discutere e prendere decisioni importanti sulle grandi questioni che riguardano lo sviluppo globale, all’interno del solco tracciato dai processi multilaterali internazionali. Per discutere temi come finanza per lo sviluppo, salute globale, ambiente e cambiamenti climatici, sicurezza alimentare, agricoltura sostenibile e diritti delle donne è necessario prevedere almeno due giorni di incontri e discussioni. Altrettanto importante sarà ripristinare la sessione speciale con i paesi Africani, così come l’opportunità di svolgere un dialogo strutturato con la società civile.