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Ben ritrovate e ben ritrovati! Complici anche le iniziative che ActionAid ha realizzato nel quadro del progetto Food Wave in occasione della Giornata della Terra per sensibilizzare sul rapporto tra cibo, clima e persone, in queste settimane ho riflettuto a lungo sul mio personale percorso di consapevolezza alimentare, che mi ha portata a intraprendere dodici anni fa la scelta vegetariana e due anni fa quella vegana.
Proprio per questo motivo, la parola di questo mese per me è scelta: perché una scelta la si fa per sé stessi, è individuale, ma allo stesso tempo il mondo è composto da individui in costante relazione tra loro, quindi la scelta del singolo spesso può coinvolgere, velocemente o in maniera progressiva, anche una dimensione collettiva. E quindi ecco che, in un certo senso, il personale diventa politico: anche attraverso quello che io scelgo ogni giorno di mangiare. E una scelta virtuosa spesso, credetemi, è contagiosa.
Mi preme però confessarvi una cosa importante: nonostante uno stile di vita vegano o comunque la scelta di un’alimentazione più responsabile e sostenibile sia oggi quasi un’urgenza, una necessità, un tema caldo che tutti in un modo o nell’altro stiamo affrontando, quando io ho deciso di non mangiare più animali e in un secondo momento i loro derivati non è stato affatto facile! Perché il cibo è cultura, il cibo è socialità, il cibo è rito, il cibo è festa: ma spesso le dinamiche sociali legate al cibo si rifanno a periodi storici che in questo momento non ci possiamo più permettere di replicare.
Per questo motivo, nonostante io sia di origine argentina (e vi assicuro che è stata dura rinunciare all’asado!), nonostante io fossi abituata sin da piccola a dare per scontata la carne, il pesce, i derivati nella mia dieta, mi sono decisa. Per l’ambiente, per l’etica, per l’amore verso il nostro pianeta e verso gli esseri viventi (tutti) che la popolano, ho fatto una scelta. E con il senno di poi non potrei esserne più felice e anzi, a volte mi dico che avrei voluto arrivarci prima.
Oggi, con un po’ di esperienza in più e con quel minimo di visibilità che mi permette di avere spazio in radio, nei podcast, online, anche qui sul sito di ActionAid, sento che questa scelta può essere d’ispirazione per altre persone; soprattutto perché vivo in una grande città come Milano, e farmi portavoce di un sistema alimentare più sostenibile è fondamentale per contrastare il cambiamento climatico - perché il buon esempio deve partire anche da qui, dalle grandi collettività, fino ad arrivare capillarmente ai piccoli centri. Giustizia climatica è anche questo: non dare per scontato che chiunque nel mondo abbia accesso a cibo sano e sostenibile, spesso anche per colpa delle abitudini alimentari per nulla sostenibili delle zone più ricche del mondo. Questo cambiamento non lo possiamo fare da soli: le nuove generazioni in modo particolare hanno un ruolo chiave nel promuovere, attraverso le proprie azioni e le proprie scelte, una transizione sostenibile, verso un mondo più giusto e in armonia con le persone e l’ambiente, e le generazioni più grandi, coloro che si trovano nelle istituzioni e nelle posizioni di potere, dovrebbero sempre di più dare spazio e favorire questo processo.
Ci tengo infine a dire un’ultima cosa: proprio perché per me stessa questa scelta non è stata semplice ma graduale, frutto di sforzo, di ragionamento e di consapevolezza, ho ben chiaro in mente che allo stesso modo la mia scelta non deve essere vista come un condizionamento o un’imposizione per le persone a me vicine. Non sono mai stata una fan delle forzature, delle scelte drastiche o delle radicalizzazioni: scelta significa anche rispettare, a loro volta, le scelte di ognuno. Voglio poter rappresentare un esempio positivo, non una forzatura; non voglio risultare respingente, ma preferisco invece, senza dire nulla, ma solo attraverso ciò che faccio ogni giorno (da come mangio a come mi vesto, e tutti i miei comportamenti del quotidiano) far vacillare le convinzioni altrui.
Perché scelta è una parola mutevole: e può evolvere, a parer mio, solo se ci arricchiamo positivamente di motivazioni utili e sensate che ci diano la spinta per affrontare insieme un grande cambiamento globale.
Argentina d’origine, veronese di adozione e “cittadina del mondo”, Florencia ha alle spalle un percorso eccezionale e pieno di svolte.
Classe 1988, due lauree e un master, dopo una carriera come digital manager nelle multinazionali della moda e nel lusso decide di cambiare vita; Florencia vive oggi a Milano, dove lavora come content creator, speaker, autrice, host di eventi, conduttrice radiofonica (è in onda tutti i pomeriggi su Radio Popolare) e televisiva, autrice e conduttrice di podcast e narratrice di audiolibri.
Poliedrica, ambiziosa e sempre in movimento, Florencia è un profilo unico e brillante: ottime doti comunicative, grande familiarità con i media e solide competenze nell'ambito della comunicazione digitale, che usa con dimestichezza e in modo critico. È spesso in prima linea per promuovere e diffondere tematiche sociali, tra cui la parità di genere, l’inclusione sociale, l’attenzione all’ambiente e la body positivity.