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L’economia del Senegal è principalmente agricola e il cambiamento climatico sta mettendo a dura prova i piccoli agricoltori. Più di 8 milioni di persone vivono ancora in aree rurali - circa il 53% della popolazione - e quasi 1 milione e mezzo di persone soffre di malnutrizione.
Il Senegal vanta una delle democrazie elettorali più stabili del continente africano. Tuttavia, secondo l’osservatorio politico Freedom House, accuse e persecuzioni penali ai danni di membri delle opposizioni politiche sono frequenti, nel Governo si registrano fenomeni di corruzione, lo Stato di diritto è debole e la tutela a favore dei diritti delle donne e delle persone LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) è scarsa.
Il tasso di alfabetizzazione è molto basso, per ragioni culturali e tradizionali ma anche per problemi di disponibilità di scuole gratuite. Il 45% dei bambini non prosegue gli studi oltre la scuola primaria e quasi l’80% delle giovani ragazze non frequenta la scuola.
In Senegal lavoriamo per contrastare la violenza sulle donne attraverso la promozione di politiche pubbliche più attente nei confronti dei diritti di genere e contro ogni forma di violenza. Nel 2018, abbiamo aiutato 1.392 donne a rafforzare i propri diritti e accrescere la propria consapevolezza: oggi queste donne sono in grado di portare all’attenzione pubblica problemi legati alla violenza di genere e di fare advocacy per ottenere politiche più sensibili.
Abbiamo organizzato corsi di formazione sul tema della trasparenza e della governance nel settore dell’istruzione a cui hanno partecipato più di 2.000 donne e 1.300 uomini. Terminati i corsi di formazione, si sono costituiti circa 255 Comitati che hanno svolto attività di advocacy per reclamare una più equa redistribuzione delle risorse e maggiore attenzione verso i diritti di quelle persone che sono marginalizzate nell’accesso a un sistema di istruzione pubblico di qualità e ad altri servizi.
Abbiamo contribuito al rafforzamento della resilienza per le persone vulnerabili, sia attraverso la fornitura di mezzi di sostentamento destinati a 8.000 beneficiari diretti e 36.000 beneficiari indiretti, sia attraverso l’organizzazione di corsi per rafforzare le competenze sulla gestione delle emergenze di 225 persone.