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Zimbabwe, finisce l’era Mugabe | ActionAid Zimbabwe, finisce l’era Mugabe | ActionAid

Zimbabwe, finisce l’era Mugabe

Quale cambiamento attende ora il Paese?

ActionAid

24 Novembre 2017

Il 24 novembre Emmerson Dambudzo Mnangagwa è stato nominato Presidente dello Zimbabwe. Già vice Presidente, succede al decennale leader Mugabe che si è dimesso, dopo il colpo di stato, il 21 novembre 2017.

di Toendepi Kamusewu, Country Director ad interim di ActionAid Zimbabwe.

L'arrivo del Presidente in carica , il 22 novembre, è stato un momento di euforia, così come l'annuncio delle dimissioni dell'ex Presidente Mugabe. La popolazione ha ascoltato il primo discorso pubblico di Emmerson Dambudzo Mnangagwa piena di speranze per il futuro dello Zimbabwe nel post-Mugabe.

Al suo arrivo Mnangagwa si è rivolto ai sostenitori del Fronte Patriottico dell'Unione Africana dello Zimbabwe (ZANU PF) nella sede del partito, ad Harare. Ha confermato i pessimi rapporti tra lui e l'ex Presidente Mugabe e la sua famiglia; ha fatto riferimento alla sua espulsione dal partito e agli avvertimenti che gli sono stati dati da persone di fiducia sul fatto che ci fossero piani per porre fine alla sua vita. Per questo è fuggito in Sudafrica. Ha accennato al fatto che il "popolo" gli ha salvato la vita. 

Il Presidente designato ha sottolineato la necessità della democrazia nello Zimbabwe. Ha sottolineato la necessità di investimenti stranieri dicendo che diversi capi di Stato lo hanno già contattato e hanno promesso sostegno. Ha indicato di aver già avviato discussioni con investitori di tutto il mondo, a partire da quelli coinvolti dalla "Look East Policy" di Mugabe.

Mnangagwa ha parlato della necessità di rinnovare l'economia e creare posti di lavoro per la gente. Ha sottolineato la necessità di una pace permanente nello Zimbabwe. "Faccio appello a tutti i sinceri e patriottici cittadini dello Zimbabwe per incontrarci, lavoriamo insieme. Nessuno è più importante dell'altro. Siamo tutti zimbabwiani. Vogliamo far crescere il nostro Paese. Vogliamo la pace nel nostro Paese. Vogliamo posti di lavoro, posti di lavoro, posti di lavoro! Abbiamo bisogno anche della cooperazione dei nostri vicini della Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe (SADC), la cooperazione del continente africano, abbiamo bisogno della cooperazione dei nostri amici al di fuori del continente. Che dovremo raggiungere. Sto già ricevendo messaggi di cooperazione e sostegno per far crescere la nostra economia" ha detto.

C'erano tuttavia sentimenti contrastanti da alcune parti del suo discorso, quando ad esempio ha detto che avrebbe governato il Paese nonostante i battibecchi di alcuni dei suoi nemici. Parlando in lingua shona ha detto "Quelli che non sono felici continueranno ad abbaiare e abbaieranno mentre il treno Zanu PF continuerà ad andare avanti ". Anche se il messaggio era diretto ai suoi nemici all'interno del suo partito, questa potrebbe essere una dichiarazione imprudente se intensificata a livello nazionale e qualcosa che può ulteriormente danneggiare un Paese che sta cercando di recuperare. Potrebbe essere una dichiarazione fuori luogo per una persona che sostiene di essere interessata alla costruzione della nazione. 

Il sentimento generale è che il discorso del Presidente offra speranza per il cambiamento. Lo slogan ha trasmesso una sensazione di trepidazione nei circoli dell'opposizione anche se, tuttavia, tali timori sono stati attenuati dall'invito del Presidente affinché gli zimbabwesi si uniscano per uno scopo nazionale comune: ricostruire la nazione e far funzionare l'economia. Molti si aspettavano che estendesse un tono conciliante all'opposizione, o suggerisse come strutturerà il prossimo governo, ma su questo aspetto nessuna informazione è trapelata.

Ora la nazione attende il suo discorso di inaugurazione e i prossimi passi da Presidente.

 

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