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C’è uno sconto incredibile rivolto alle donne italiane che batte tutte le offerte del Black Friday. È quello fatto dall’attuale Governo sui fondi per la prevenzione della violenza di genere nel corso dell’ultimo anno: -70%.
Dagli oltre 17 milioni di euro del 2022 ai 5 milioni attuali stanziati per il 2023. Ma puntare al ribasso non conviene affatto quando si tratta di combattere la violenza maschile sulle donne.
“La violenza contro le donne in Italia è quotidiana. Si manifesta in molti modi diversi, e devasta la vita di chi la subisce senza eccezioni. Intervenire in supporto di queste donne è fondamentale, ma arrivare dopo non basta. È necessario contrastare la violenza di genere in tutte le sue forme, primache si verifichi. Per questo fare sconti sulla prevenzione non è ammissibile” ha affermato Claudia Gerini.
Se il 24 novembre ricorre il Black Friday, momento di shopping contagioso, il 25 è la Giornata per l’eliminazione della violenza maschile sulle donne.
Una coincidenza simbolica per richiamare l’attenzione e far esplodere le contraddizioni che riguardano il sottofinanziamento delle politiche di contrasto alla violenza in Italia.
Sono quasi 7 milioni le donne che nel corso della propria vita hanno subito una forma di violenza fisica. Più di 2 milioni hanno subito stalking. Milioni sono vittime di abusi psicologici o economici (Fonte Istat). E 104 i femminicidi, solo lo scorso anno. Con questi numeri, quello sulla prevenzione della violenza di genere è lo sconto che non possiamo permetterci. La prevenzione, infatti, non è mai stata una priorità per nessun Governo che si è succeduto negli anni. I pochi finanziamenti dedicati si sono concentrati in alcuni periodi, come il 2022 per essere poi tagliati di nuovo.
"In 10 anni le risorse economiche stanziate per la “Legge sul femminicidio” per il sistema antiviolenza sono aumentate del 156%, ma il numero delle donne uccise da uomini in ambito familiare-affettivo non è diminuito, restando simile di anno in anno. Questo dimostra come siano state inadeguate le politiche antiviolenza adottate, con una forte penalizzazione dei fondi destinati alla prevenzione, che nell’ultimo triennio sono stati solo il 12% del totale.” dichiara Katia Scannavini, Vicesegretaria Generale ActionAid Italia.
Nei 10 anni della Legge 119/2013, le risorse allocate hanno avuto una crescita importante, il maggiore incremento di fondi (67%) si è avuto tra il 2020 e il 2023, periodo in cui lo Stato ha impegnato circa 248,8 mln di euro. Di questi, solo il 12%, sono stati destinati alla prevenzione.
Inoltre per gli interventi di educazione e sensibilizzazione che hanno l’obiettivo di scardinare norme e comportamenti sociali che producono e riproducono la violenza, la cosiddetta prevenzione primaria, è stato stanziato solo il 5,6% rispetto al totale dei fondi antiviolenza 2020-2023.
È quanto emerge dal nostro studio Prevenzione sottocosto. La miopia della politica italiana nella lotta alla violenza maschile contro le donne, che esamina i fondi allocati per il funzionamento del sistema antiviolenza nazionale e i provvedimenti presentati dal Governo Meloni e dall’attuale Parlamento.
Ma l’urgenza di intervenire sulla prevenzione primaria con azioni di impatto e lunga durata è evidenziato anche dai dati mondiali del Gender Social Norm Index delle Nazioni Unite (Undp 2023), che misura stereotipi e credenze che danno vita alle diseguaglianze di genere.
Oggi, rivela l’Indice, più di un quarto della popolazione mondiale ritiene giustificabile che un uomo picchi la moglie. L’Italia ha indici particolarmente preoccupanti: il 61.58% della popolazione italiana ha pregiudizi contro le donne e il 45% ha convinzioni che possono condurre a giustificare la violenza fisica, sessuale e psicologica da parte del partner.
In confronto, la Spagna negli anni ha fatto meglio di noi: c’è solo il 50,74% della popolazione con pregiudizi e il 29% che giustifica la violenza. Solo un lavoro culturale che contrasti le consuetudini e i modelli di violenza contro le donne e le ragazze può quindi invertire la rotta.
Nel corso del mese di novembre segui sui nostri canali la campagna #BlackFreeDay “Per liberare le donne dalla violenza puntare al ribasso non conviene”.