Il taglio dei fondi USAID mette a rischio migliaia di donne negli allevamenti di pesce
Nella Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne che sottolinea l’importanza della lotta verso l’emancipazione femminile, raccontiamo la storia di migliaia di donne che si trovano invece in condizioni di estrema vulnerabilità. Succede negli allevamenti di pesce dello Zambia, dove le donne, impossibilitate a pescare da sole, devono comprare il pescato dagli uomini che controllano il mercato. Ma spesso, il prezzo non è in denaro: è sesso.
“Non chiedono soldi, chiedono sesso in cambio di pesce a prezzo più basso,” racconta Martha*, una commerciante di pesce che da anni lavora in uno di questi allevamenti.
Questa pratica di sfruttamento, conosciuta come “sex-for-fish”, è un problema sempre più diffuso, aggravato dalla crisi climatica e dalla povertà crescente. Per molte donne, è diventato l’unico modo per sfamare la propria famiglia.
Fino a pochi mesi fa, un nostro programma finanziato da USAID aiutava queste donne a uscire dal ciclo di sfruttamento, offrendo supporto, protezione e strumenti per denunciare. Ma con il taglio improvviso dei fondi da parte del governo statunitense, il progetto è stato chiuso.

Da vittima ad attivista per i diritti delle donne
Palekelo*, che in passato ha subito questo tipo di sfruttamento, oggi fa parte di Women’s Watch Group, un gruppo che aiuta altre donne a proteggersi. “Le donne ora sanno cosa possono accettare e cosa no. Sanno che il ‘sesso in cambio di pesce’ è sbagliato e che possono denunciare,” racconta. Ma senza finanziamenti, tutto questo rischia di andare perso.
Nel primo trimestre del 2024, sono stati segnalati oltre 9.300 casi di violenza di genere in tutto il Paese, secondo il Servizio di Polizia dello Zambia – e, considerando il gran numero di casi non denunciati, questa cifra è probabilmente solo la punta dell’iceberg.

Un appello ai governi: non lasciate sole queste donne
“Nessuna madre dovrebbe essere costretta a sacrificare la propria sicurezza per sfamare i propri figli” denuncia Faides TembaTemba, Direttrice di ActionAid Zambia. “Ma questa è la realtà che le donne in Zambia stanno affrontando. E tutto perché i governi hanno deciso di voltare le spalle.”
Anche ActionAid USA condanna la decisione di tagliare i fondi. “Questo non è un semplice taglio di bilancio. È una scelta che lascia migliaia di donne in pericolo,” dichiara Niranjali Amerasinghe, Direttrice Esecutiva di ActionAid USA. “Non possiamo restare a guardare mentre questi programmi vitali vengono smantellati.”
In questa Giornata internazionale dei diritti delle donne, chiediamo il ripristino immediato dei finanziamenti per proteggere le donne in Zambia e nel resto del mondo. Perché nessuna donna dovrebbe essere costretta a scegliere tra la fame e la propria dignità.
