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Quanto sono tutelati i diritti delle donne che, per motivi lavorativi, migrano all’interno dell’Unione Europea?

È dall’analisi di questa tematica che è partito il progetto – Building RIGHTs-based and Innovative Governance for EU mobile women, co-finanziato dall’Unione Europea, che coinvolge associazioni di quattro paesi europei (Italia, Francia, Bulgaria e Romania) con l’obiettivo di promuovere la tutela dei diritti e la partecipazione di queste lavoratrici.

Il contesto italiano ha una sua forte peculiarità. Il nostro Paese ha i tassi maggiori a livello europeo di migrazione di donne rumene e bulgare, che trovano impiego in particolare in settori a bassa tutela e ad alta femminilizzazione. Un paio di esempi? L’agricoltura e il lavoro di cura.

Una migrazione che si accompagna a una serie di pericoli, dalla mancanza di protezione che solo un contratto di lavoro regolare – non sempre presente – può fornire, a situazioni di violenza psicologica, sociale, economica e fisica.

Queste situazioni, sommate a difficoltà linguistiche, hanno pesanti ripercussioni sulla vita di questa categoria di lavoratrici.

Noi di ActionAid lavoreremo in particolare nel Sud Italia, promuovendo la partecipazione delle lavoratrici migranti ai processi decisionali delle comunità ospitanti. Lo faremo mediante servizi pubblici di welfare di comunità, regolati dai Patti di collaborazione per l’amministrazione condivisa dei beni comuni. Questo dispositivo di governance collaborativa verrà validato dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – Politiche e bioeconomia perché possa generare modelli di sviluppo sostenibili delle comunità agricole e rurali.

Il progetto punta ad elaborare un modello replicabile in nuovi contesti.

Tra le attività previste anche i circoli Reflection-Action, una metodologia impiegata storicamente da noi di ActionAid. Si tratta di spazi protetti per le donne, creati per fornire loro informazioni e competenze.

Una problematica a cui si cercherà di porre rimedio sarà ad esempio lo scarso livello di informazioni sui diritti del lavoro per cittadine/i europei all’estero e l’assenza di un contatto diretto con le Istituzioni e le associazioni del Paese ospitante.

Tre gli obiettivi specifici del progetto:

  • Il miglioramento dell’inclusione sociale e della partecipazione di 800 lavoratrici rumene e bulgare impiegate in agricoltura nel Sud Italia
  • Il rafforzamento della conoscenza dei propri diritti per 400 donne
  • L’accresciuta capacità da parte delle istituzioni di migliorarne la partecipazione alla vita democratica.

Il partenariato di BRIGHT comprende: ALDA, ACTIONAID, LABSUS, CREA-PB, CPE (Romania), CSCD (Bulgaria)

Gli aggiornamenti sulle attività di progetto saranno disponibili sulle pagine Facebook e Linkedin dedicate.

 

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