I numeri della crisi umanitaria a Gaza
Secondo le Nazioni Unite, più di 20.000 persone, principalmente civili e in massima parte donne e bambini, sono morte e più di 50.000 sono rimaste ferite durante questi 76 giorni di guerra.
Considerando la gravità della situazione, la votazione sul cessate il fuoco è stata nuovamente ritardata dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU per lasciare spazio ai negoziati in modo che potesse essere approvata una risoluzione.
Take my voice
Con “Take my Voice” ActionAid e l’agenzia Spagnola Sra Rushmore, mandano un messaggio con l’intento di aggiungere altre voci alla richiesta di un cessate il fuoco a Gaza e renderlo realtà. Attraverso questo video, pubblicando a livello internazionale, chiamiamo all’azione le persone, chiedendo di dare voce a chi voce non ne ha e chiedere la fine della guerra che ha già preso le vite di più bambini di qualunque altro conflitto nel mondo di quest’anno.
Cristina Muñoz, Direttrice di ActionAid Spain, ha sottolineato “Dobbiamo aggiungere sempre più voci e urlare con forza la richiesta di fermare questo massacro. Abbiamo la responsabilità di fare tutto ciò che possa portare le parti in causa a un tavolo e fermare decenni di occupazione e sofferenza”.
Per noi di ActionAid il cessate il fuoco permanente è un imperativo assoluto per assicurare la sopravvivenza di 2,2 milioni di persone. È fondamentale sottolineare come oggi a Gaza non ci sia alcun rifugio sicuro. Il conflitto ha costretto milioni di persone a fuggire da nord a sud, dove adesso si ritrovano a vivere in condizioni di sovraffollamento e mancanza di igiene. E dove cibo e acqua potabile scarseggiano.
Ana García Rico, Direttrice e sceneggiatrice del video:
“Vogliamo enfatizzare e ricordare quanto siamo fortunati ad avere una voce e la possibilità che venga ascoltata. Nonostante sembri che non possiamo fare nulla, abbiamo molto più potere di quello che crediamo considerando la posizione privilegiata in cui ci troviamo nel mondo. I bombardamenti a Gaza devono fermarsi. Personalmente ho partecipato a tutte le proteste, e sono rimasta scioccata nel sentire quante voci fossero rauche, molto di loro Palestinesi. Voci “rotte”, sconsolate, piene di rabbia e dolore.
Quello che è chiaro è che non possiamo rimanere in silenzio, perché quello che sta succedendo a Gaza dovrebbe farci vergognare come esseri umani. Non possiamo e non ignoreremo l’enorme responsabilità che abbiamo”.
Nonostante i sette giorni di pausa alla fine di novembre abbiano dato una qualche forma di sollievo alla popolazione, ciò non è abbastanza. Infatti, non hanno permesso agli operatori umanitari di rispondere adeguatamente alle enormi necessità della popolazione, che vive una crisi umanitaria di dimensioni catastrofiche.
La campagna raggiungerà 48 membri della federazione ActionAid, inclusa la Spagna, gli Stati Uniti, il Regno Unito, l’Italia, il Brasile, il Kenya, l’India e molti altri.
L’iniziativa si aggiunge al resto degli appelli internazionali promossi dalle organizzazioni della società civile per chiamare la comunità internazionale a un’azione urgente e raggiungere il cessate il fuoco a Gaza.
“Ringraziamo inoltre le tante persone che hanno dedicato tempo e talento alla creazione di questo video pro bono. È molto emozionante”, ha dichiarato Ana Garcìa Rico.
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