Naveed ha 24 anni, viene dal Pakistan e ha ottenuto un permesso di soggiorno temporaneo già rinnovato più volte.
A causa di ciò continua ad avere un codice fiscale numerico (temporaneo) che non gli consente di prendere la residenza ed essere così in grado di fare una serie di operazioni relativamente semplici per un cittadino italiano come prendere la patente o richiedere uno spid.
“Adesso sto lavorando in agricoltura”, ci racconta, raccoglie la frutta.
Non avere la residenza è un peso per lui, “potrei aprire un conto alle Poste ad esempio, tante cose. Quando prenderò la residenza come prima cosa farò la patente perché è importante e cercherò un lavoro (stabile, ndr)”.
La sua è una situazione comune: il legislatore negli anni ha escluso dall’anagrafe specifici gruppi sociali con finalità “punitive”, come ad esempio i richiedenti asilo con i Decreti Sicurezza del primo Governo Conte.
Naveed è supportato dall’associazione Karmadonne di Carmagnola (TO) con cui collaboriamo da tempo.
“Per un ragazzo solo non potersi scrivere all’anagrafe può comportare la difficoltà di accedere a tirocini o stage ad esempio”, ci spiegano dall’associazione. Limiti importanti, che impattano sulle reali possibilità di integrazione di persone come Naveed.
Senza residenza? Senza diritti!L'emergenza sommersa delle persone straniere e italiane escluse dall’anagrafe.Scopri la campagna #DirittiInGiacenza