Tempi che cambiano
Monica Dohonyi è una donna di 36 anni, vedova e madre di quattro figli.
“Sono parte di una comunità pastorale e da quando abbiamo iniziato a seguire corsi di formazione sull’agricoltura resiliente al clima, ho deciso di impegnarmi in questa attività. Con l’agricoltura, si può sempre essere certi di avere qualcosa da mangiare. Ormai pianto solo colture resistenti alla siccità: cavolo, verza, fagiolo nero. Portare avanti un’attività agricola senza avere l’acqua, non è facile! Le mie piante sono deboli e inoltre non posso ampliare la mia attività. Da quello che ho sentito, il cambiamento climatico è il motivo per cui stiamo vivendo siccità sempre più lunghe. Molto tempo fa, sapevamo quando sarebbe arrivata la pioggia e quando piantare e raccogliere. L’aria era pulita e avevamo molti alberi intorno a noi. Ma ora le cose sono cambiate!”
Nella zona dove vive Monica le siccità sono cicliche, ma negli ultimi anni la situazione è ulteriormente peggiorata. I cambiamenti climatici stanno infatti aggravando la durata e gli effetti delle stagioni secche.
“Oltre a ciò è arrivata anche l’invasione delle locuste che ha danneggiato ulteriormente le nostre colture e l’erba per il bestiame. Vorrei riuscire a piantare colture più resistenti alla siccità perché se potessi aumentare la produzione di piante come spinaci, cavoli, piselli, la nostra comunità avrebbe abbastanza cibo durante tutto l’anno. Spero davvero che le cose migliorino presto!”
La preoccupazione per le coltivazioni non è l’unica. Quest’anno la pandemia da Covid19 ha sottolineato il bisogno per ogni comunità di avere accesso all’acqua pulita sufficiente non solo per bestiame e coltivazioni, ma anche per l’igiene personale.
Il nostro obiettivo è intervenire per garantire acqua pulita a oltre 5.000 persone ripristinando una diga che permette alla comunità di Monica di rifornirsi.