Una mamma Rom
Al momento in Moldova ci sono più di 10.000 rifugiati rom che scappano dalla guerra in Ucraina. Si tratta del paese più povero d’Europa ed ora sta vivendo una situazione di pressione per rispondere ai bisogni e alle emergenze.
La comunità Rom, purtroppo, è spesso vittima di pregiudizi e stereotipi da parte della comunità moldava, poiché sprovvisti dei documenti necessari per viaggiare da un confine all’altro. Chi vuole continuare il suo viaggio in Romania o in qualsiasi altro paese europeo deve andare all’ambasciata ucraina per ottenere i documenti richiesti. E questo ha un costo: devono pagare il biglietto del tram ma, purtroppo, è un qualcosa che non sempre possono permettersi.
Lo staff di ActionAid presente sul posto ha visitato il centro di Testeminatu a Chisinau e ha incontrato Mikhaila, una mamma Rom di cinque figli che ha dato alla luce il più piccolo un mese prima dell’inizio della guerra. Il suo sogno più grande è che la guerra finisca per poter tornare a Odessa insieme alla sua famiglia, per iniziare da zero. Il centro di accoglienza Testeminatu dove è ospitata lei e altre persone della comunità Rom, sono precarie: “La distanza tra i letti è molto stretto e ci sono due o tre famiglie diverse, stipate in una stanza. Stranieri. È difficile, anche a causa del Covid. Ci sono solo due bagni, uno funziona l’altro è in parte funzionante. Le docce sono fuori.”
Le organizzazioni rom denunciano i tentativi di suicidio a causa del trauma della guerra, l’agonia per i familiari in Ucraina e la loro vita in condizioni precarie in Moldova sempre più ingestibile.
Scopri di più sul nostro intervento nei paesi al confine con l’Ucraina e in Italia a sostegno di chi fugge dalla guerra.
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