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Mariella abita a Corsico, Comune a sud-ovest di Milano. Una zona ad alta incidenza di povertà , dove l’emergenza sanitaria ha esacerbato situazioni già precarie.
“Mio marito ha un bar, che è chiuso dall’undici di marzo. Non abbiamo avuto niente, non siamo riusciti ad ottenere i 600 euro. Grazie a un’associazione almeno abbiamo avuto i pacchi alimentari e siamo andati avanti”.
L’associazione è La Speranza, un presidio importante di supporto psico-sociale, economico e alimentare per le fasce di popolazione più fragili nel territorio di Corsico.
Insieme alla Speranza abbiamo sperimentato un modello di assistenza alimentare basato sulle filiere territoriali del fresco, per rifornire di cibo di qualità le persone bisognose. L’intervento ha permesso anche durante la Fase 1 dell’epidemia di sostenere con il progetto Seeds le persone bisognose di assistenza e rispondere alla crescente domanda.
“La casa non ce l’avevo più già dal giugno 2015”, prosegue Mariella, “poi a settembre 2015 ho scoperto di avere un cancro e ho dovuto curarmi. In questo periodo io non esco, esce solo mio marito.
Dal 2015 per due anni ho dormito nel retrobottega del bar, con dei sacchi a pelo, ma non potevamo continuare a stare lì. Poi una persona ci ha regalato un camper e stiamo qui. In inverno però fa freddo. Il mio sogno è poter avere una casa e riuscire a pagare l’affitto. A breve, grazie all’aiuto di un avvocato, dovrei riuscire ad avere un monolocale.
In questa situazione sono grata del supporto avuto da La Speranza e ActionAid. Non so quanto riusciremo ad andare avanti con il bar, ha molti costi adesso con le nuove normative e limitazioni e già prima era difficile”.
Mariella, oltre che beneficiaria, recentemente è diventata anche volontaria. "Mi sento importante perché so di servire a qualcuno. Dò aiuto perché mi è stato dato tanto e ora è il mio turno. L'aiuto reciproco è importante, ci metto anima e cuore".