“Prima le donne sposate o che vivevano in certe comunità non avevano diritto a possedere la terra. Oggi alcune donne possiedono dei campi e possono così garantire alle loro famiglie una vita dignitosa e serena.”
Per combattere la crisi climatica serve un grande cambiamento: bisogna smettere di investire nelle fonti fossili e nell’agribusiness e iniziare a sostenere pratiche di agroecologia, che consentono di mitigare gli impatti del climate change. Di fronte alla crisi climatica, milioni di agricoltori hanno già iniziato ad utilizzare questo tipo di pratiche, che proteggono la natura e contribuiscono alla sua tutela.
La testimonianza di Mam Belly Dem arriva dal Gambia ed è stata raccolta da Mohamed Lamin Touray, coordinatore delle attività di comunicazione di ActionAid Gambia per il progetto Rooted Resilience, lanciato con l’obiettivo di mettere in risalto le buone pratiche di agroecologia che già vengono adottate dalle comunità locali.
“Le nostre comunità e i nostri campi erano interessati dall’erosione – ha raccontato Mam Belly a Mohamed – l’erosione divideva il nostro villaggio in due, con profonde buche simili a trincee. L’acqua depositava sabbia sui nostri campi causando la sedimentazione. L’erosione divideva uno dei miei terreni coltivabili in tre. Ero dunque costretta a coltivare una parte del campo, saltare la seconda e poi coltivare la terza parte. ActionAid ha costruito delle recinzioni per le nostre comunità e questo ha contribuito a ridurre l’erosione. “
Ma non è solo l’erosione del suolo a cui le donne nella comunità di Mam Belly Dem stanno facendo fronte: “In passato, alle donne che si sposavano o vivevano in determinate comunità veniva a volte negata la proprietà della terra. Oggi, alcune donne possiedono terre coltivabili. Poiché sono a capo di questo villaggio, ogni donna che desidera una terra da coltivare viene da me. Vado con lei in modo che possa mostrarmi dove vuole coltivare e gliela assegno. In passato ciò non accadeva perché si credeva che le donne non dovessero possedere terre coltivabili. Prima credevamo che il ruolo di una donna fosse cucinare, lavare i vestiti e pulire la casa. Ma questa percezione sta cambiando gradualmente. Ora, quando vai in alcuni villaggi, scopri che le donne gestiscono terre coltivabili. A volte sono un bene di loro proprietà.
ActionAid mi ha insegnato e ha insegnato ad altre donne come difendere i nostri diritti. È attraverso questa consapevolezza che ho avuto il coraggio di candidarmi per la “Alkaloship” (leadership del villaggio). La mia famiglia e io viviamo una vita dignitosa e serena.”