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Malam, 26 anni, viene dalla Guinea Bissau ed è in Italia da cinque anni.
Adesso abita a Bologna, dove ha vissuto molto tempo dormendo in stazione, dopo essere uscito dal centro di accoglienza.
“Non potevo continuare a vivere così”, ci racconta, “Prima si deve essere in regola, poi andare a scuola e trovare un lavoro”.
Per un errore sulla registrazione in Questura relativo alla sua data di nascita, ci ha messo molto tempo ad ottenere un documento e la prima cosa che ha fatto è stata iscriversi a scuola, prendendo la licenza media a giugno scorso.
Errori di questo tipo sono frequenti, come ci testimoniano anche da Hayat Onlus con cui collaboriamo a Bologna e si traducono in difficoltà maggiori per le persone straniere nell’ottenere documenti e risolvere i propri problemi.
“Ho avuto un permesso temporaneo e posso lavorare. Adesso sono aiuto cuoco in un ristorante”.
Malam è determinato, vuole dedicarsi oltre che al lavoro all’attivismo. Ha chiaro quanto sia fondamentale avere i documenti e potersi iscriversi all’anagrafe e avere accesso a diritti e servizi fondamentali.
Senza residenza? Senza diritti!
L'emergenza sommersa delle persone straniere e italiane escluse dall’anagrafe.
Scopri la campagna #DirittiInGiacenza