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Per combattere la crisi climatica serve un grande cambiamento: bisogna smettere di investire nelle fonti fossili e nell’agribusiness e iniziare a sostenere pratiche di agroecologia, che consentono di mitigare gli impatti del climate change. Di fronte alla crisi climatica, milioni di agricoltori hanno già iniziato ad utilizzare questo tipo di pratiche, che proteggono la natura e contribuiscono alla sua tutela.
La testimonianza di Mala Jallow arriva dal Gambia ed è stata raccolta da Mohamed Lamin Touray, coordinatore delle attività di comunicazione di ActionAid Gambia per il progetto Rooted Resilience, lanciato con l’obiettivo di mettere in risalto le buone pratiche di agroecologia che già vengono adottate dalle comunità locali.
"Con il supporto di ActionAid abbiamo appreso tecniche di agricoltura sostenibile, resiliente al clima – racconta Mala Jallow - ci hanno insegnato come produrre diverse colture nello stesso piccolo pezzo di terra. In questo momento, l'accesso alla terra è un problema in questa zona, ma ci hanno insegnato che anche se hai solo mezzo ettaro o un ettaro di terra, puoi coltivare fino a cinque tipologie diverse di raccolto.
In passato mi sono occupata di coltivare un piccolo terreno che aveva un eccesso di salinità. Ho fatto tanti sforzi per neutralizzare il sale applicando letame animale. Sono stata in grado di coltivare cinque tipologie di verdure ma la stagione successiva il proprietario mi ha tolto la terra.
Molte donne in questa zona lottano per l'accesso alle terre coltivabili. Vogliamo coltivare, ma non abbiamo accesso a terre fertili. In alcune comunità, alle donne vengono assegnate terre poco fertili e lontane, in zone con cespugli e arbusti spessi.
Le donne dovrebbero ribellarsi ora in modo che nessuno le inganni di nuovo. Dovremmo tutte conoscere i nostri diritti. Se non vogliono darci ciò che ci spetta di diritto, allora lo richiederemo con forza."
Attraverso la diffusione di pratiche agroecologiche, noi di ActionAid sosteniamo donne come Mala Jallow non solo a combattere il cambiamento climatico ma anche a prendere coscienza di sé, conquistare posizioni di leadership e a riprendere a coltivare la terra.
Le piccole aziende agricole familiari contribuiscono al sostentamento di oltre 2,5 miliardi di persone a livello globale: dobbiamo mobilitarci affinché le voci di questi agricoltori e agricoltrici siano ascoltate. Per questo, con la nostra campagna internazionale #FundOurFuture, chiediamo alle imprese che ricevono finanziamenti dalle banche private, ai fondi pubblici e agli istituti finanziari di fermare gli investimenti in combustibili fossili e nell’agricoltura industriale e di iniziare a investire in un futuro verde, sostenibile e inclusivo per tutti e tutte.