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La vita delle donne in Uganda è da sempre dipesa dagli uomini, sotto ogni aspetto. Per ragioni culturali e sociali, questa mancanza di libertà sfocia in episodi di violenza a cui è difficile ribellarsi. Grazie ai programmi delle organizzazioni governative e non governative, però, l’emancipazione femminile è sempre più vicina: le attività di formazione sono essenziali per cambiare lo status quo e portare alle donne l’indipendenza economica. Ketty ha provato in prima persona i benefici di questa trasformazione e oggi, a 38 anni, gestisce il suo negozio e può permettersi di mandare i figli a scuola.
In Uganda, come in altri Paesi del Sud del mondo, c’è una grande difficoltà di accesso al credito, soprattutto per le donne. Per superare questo ostacolo sono stati avviati progetti di emancipazione economica destinati proprio alle imprese femminili. Tra questi ci sono i Village Savings and Loans Associations (VLSA), centri di risparmio che aiutano le persone a ottimizzare le proprie finanze. Nascono con l’intento di eradicare la povertà, nel rispetto degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 e dell’Agenda 2063 dell’Unione Africana. È anche grazie a queste associazioni che il numero di persone che vivono sotto la soglia di povertà in Uganda è diminuito in 7 anni dell’11% circa, passando dal 31,1% del 2006 al 19,7% del 2013.
I VLSA sono formati da gruppi di persone che si incontrano regolarmente per mettere da parte dei soldi insieme e prendere piccoli prestiti da ciò che accumulano. Nel corso di un anno si raccolgono profitti e risparmi che vengono poi redistribuiti ai membri che hanno partecipato. Sono stati pensati per mettere a disposizione una risorsa di risparmio e credito a persone che non hanno accesso ai comuni sistemi finanziari.
Con ActionAid Uganda abbiamo avviato svariati progetti per promuovere le imprese femminili, puntando da subito all’empowerment economico per donne e giovani ragazze, con programmi di leadership, gestione finanziaria, imprenditoria, agricoltura resiliente e sostenibile, metodologie di VSLA e molto altro. In questi anni abbiamo raggiunto più di 500 donne che vivevano in zone rurali.
Insieme al nostro partner Recreation for Development and Peace (RDP), abbiamo collaborato ai Reflection Action Groups, in cui donne, uomini e ragazzi si ritrovano insieme e lavorano sulla promozione dell’azione contro le ingiustizie, sia a livello sociale che economico.
Quando abbiamo incontrato Ketty, non aveva la possibilità di mandare i suoi figli a scuola. Aveva avuto una brutta esperienza con un istituto finanziario, al quale aveva dovuto cedere il proprio bestiame per ripagare un debito contratto tempo prima. Attraverso il lavoro in comunità e l’unione in un gruppo come i VLS, Ketty ha seguito le attività di formazione imprenditoriale e di gestione economica, riuscendo a risparmiare abbastanza per aprire un negozio.
Oggi è tra le fondatrici del Leebahara Group, uno dei gruppi di credito avviati come parte del Reflection Action Group. “La traduzione letterale di Leebahara è avere una visione. Per questo abbiamo deciso di chiamarlo così”, ha raccontato, “per diventare indipendenti e libere anche dagli abusi, le donne hanno bisogno di stabilità finanziaria”.
“Parte del successo che ha ottenuto”, continua, “è dipeso dalla capacità che hanno avuto i programmi di ActionAid e RDP Uganda di divulgare le conoscenze finanziarie per la gestione dei soldi nella comunità. Ho capito che potevo contribuire attivamente alle entrate della mia famiglia e, grazie ai corsi di imprenditoria, ho ottenuto conoscenze sufficienti per avviare il mio negozio e imparare a gestire i guadagni”.
Il gruppo di cui è parte è formato da 34 membri, e ha visto crescere il proprio capitale esponenzialmente dal 2016 al 2020. Tanto che ora possono permettersi più investimenti, come avviare piccole imprese e coltivare terre più grandi. Questo non ha solo permesso a Ketty di pagare le tasse scolastiche della sua bambina Merissa di dieci anni, ma ha portato le donne di Leebahara a essere economicamente indipendenti e avere più voce in capitolo nei processi decisionali familiari e di comunità.
“Oggi sono fiera dei progressi fatti da me e dalla mia famiglia e vedo come la mia vita sia diversa”.
Riuscire a combattere la discriminazione è un lavoro lungo, ma capace di cambiare davvero il destino delle persone.