Coronavirus in India
“La gente sta morendo a causa del Coronavirus, ma noi moriremo prima di fame. Abbiamo bisogno di un lavoro e lavoreremo a qualsiasi condizione. Abbiamo paura del virus ma abbiamo più paura della fame”.
Così Devi, madre di cinque figli ci racconta la sua vita a Karnataka, in India. Da quando la pandemia ha colpito il suo paese Devi è rimasta senza lavoro a causa della chiusura della fabbrica di incenso in cui lavorava. Lo stesso è capitato a suo marito. Al momento sta lottando per sopravvivere e per sfamare i suoi figli, con l’aiuto della famiglia e delle razioni fornite da ActionAid India.
Da madre, è talmente preoccupata per i suoi figli da preferire un lavoro rischioso e privo di sicurezze igieniche alla loro malnutrizione. La intimorisce anche la situazione del marito che già abusava di alcolici e spendeva i pochi soldi che riuscivano a mettere da parte.
Noi di ActionAid abbiamo recentemente completato tre giorni di campagna nelle baraccopoli per sensibilizzare sulla prevenzione e la protezione dal Coronavirus e fornire informazioni sui programmi statali e sui diritti dei cittadini. Visto che in Karnataka sono attive linee telefoniche di assistenza per gli abusi domestici, i nostri colleghi hanno anche condiviso con più di 3.000 donne i numeri che possono chiamare per chiedere consigli e denunciare violenze.
“I miei figli avevano fame ma il proprietario della fabbrica ci ha detto che potremo tornare a lavorare solo fra due mesi. Ho chiesto aiuto a mia sorella, l’unica cui potevo chiederlo. Mi vergognavo ma non avevo altra scelta. È stata lei a mettermi in contatto con ActionAid e così siamo riusciti ad ottenere i pacchi alimentari”.
“Da quando alcuni negozi hanno aperto, sono più preoccupata perché ho paura che mio marito troverà il modo per ricominciare a bere. Per questo ho deciso di andare a denunciare la mia situazione, insieme ad altre donne, perché spero di trovare un sostegno”.
Devi ci ha raccontato una realtà molto comune in India durante questa emergenza sanitaria. Molte persone, infatti, si sono trovate senza un’occupazione e senza soldi per mantenersi a causa della mancanza di tutele sul posto di lavoro. Le stiamo aiutando in modo che non si rassegnino a trovare un lavoro poco sicuro pur di mantenersi ma che riescano a sopravvivere in attesa che la pandemia e i rischi si riducano.