Claudia, ha 23 anni, abita a Milano ed è una delle partecipanti all’ultimo ciclo di Lavoro di Squadra, il progetto con cui, dal 2014, sosteniamo i giovani che non studiano e non trovano lavoro a costruirsi un futuro.
Quest’anno il ciclo si è concluso con l’inaugurazione della mostra virtuale di fotografia ideata dai ragazzi e dalle ragazze durante il corso con l’Istituto Fotografico Italiano. Un’attività che ha permesso a tutti loro di acquisire nuove competenze e di raccontarsi in questo difficile anno caratterizzato dalla pandemia.
Abbiamo chiesto a Claudia di raccontarci questa esperienza.
Come descriveresti la tua vita fino ad ora?
Difficile. Ho lottato però sono diventata una guerriera. Ho lottato tanto con la mia malattia, con i miei genitori che mi vedevano insostenibile nei momenti di sconforto. Tutta la mia famiglia vive a Milano con me dopo aver lasciato la Sicilia.
L'inserimento a Milano è stato bello, io volevo conoscere la città. Al momento sto facendo un corso di illustrazione allo IED che è la passione che e ho da quanto ero bambina. Studiavo comunicazione interculturale ma non era per me. Mi piaceva studiare giapponese ma era troppo difficile ed ho mollato. Io sono una persona molto ansiosa e l’idea di fare gli esami mi metteva troppa ansia quindi ho abbandonato.
Come hai scoperto il progetto Lavoro di Squadra?
Io faccio parte del CPS giovani (Centro Psico-Sociale) e loro mi hanno fatto conoscere il vostro progetto per potermi sbloccare e cercare di non pensare troppo ai pensieri che mi tornano in mente dato che soffro del disturbo bipolare.
Sono molto timida e faccio fatica a parlare davanti ad un pubblico ma mi ha sbloccato molto questo progetto.
Il fatto di avermi scelto mi ha reso felicissima.
Questo progetto è stato un modo per mettermi in gioco, per conoscere altre persone.
Il corso che preferisco è quello di fotografia. Io sono molto artistica quindi mi piace mettere in foto tutti i pensieri e le mie emozioni. Io ho scelto di riprendere la mancanza e la presenza attraverso i miei scatti dato che il futuro è incerto. Il mio passato lo conosco, il mio futuro lo “sconosco”, il mio presente lo vivo.
Io grazie a questo progetto mi aspetto di essere utile in qualche modo. Oltre che vedere gli altri che si danno da fare, vorrei fare qualcosa anche io. Non voglio stare con le mani in mano, voglio andare avanti con la mia vita. Gli scatti relativi al passato, sono focalizzati sulla mancanza di mia nonna che non c’è più dal 2015 e sul pianoforte perché i miei nonni ci tenevano a farmi diventare qualcuno al livello musicale ma per via degli studi ho mollato. Sul presente mi sono focalizzata su quello che ho, le persone che ho ossia i miei genitori, il mio ragazzo, il mio cane.
Come vedi il tuo futuro?
Un futuro felice, con il mio fidanzato. Un lavoro che mi piace.E poi chissà... Comunque mi piacerebbe essere felice.