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Progetto Happiness in Sierra Leone

Progetto Happiness in Sierra Leone per documentare il lavoro minorile nelle miniere

Alla ricerca delle briciole

È il Paese dove è stato scoperto uno dei venti diamanti più grandi al mondo. Eppure le comunità locali vivono nella povertà.

Il Sierra Leone è un triste esempio di come le disuguaglianze economiche colpiscono duramente Paesi già in difficoltà, anche quando ci sono importanti giacimenti nel sottosuolo.

Abbiamo viaggiato con Giuseppe, reporter di Progetto Happiness, per raccontare questo difficile contesto e per mostrare come interveniamo nel Paese dal 1988.

La storia del Sierra Leone

Il Sierra Leone ha alle sue spalle la guerra civile che ha devastato il Paese tra il 1991 e il 2002. Questo è particolarmente evidente nel distretto di Kono, al confine con la Liberia. Lì il conflitto ha causato almeno 70mila vittime e più di 2 milioni di sfollati.

È stata proprio quella guerra a far scoprire al mondo il legale tra bambini-soldato, minerali preziosi e guerra. Ricorderai i cosiddetti “diamanti insanguinati”.

Purtroppo ancora oggi sono evidenti gli effetti di quella guerra: scuole, ospedali, strade, tutto distrutto. Il Sierra Leone fatica a rilanciare la sua economica e tuttoggi è uno dei Paesi più poveri del mondo.

“Non ero felice di andare nelle miniere ma non potevo rifiutarmi”

Il lavoro minorile è una delle problematiche più grandi di questo Paese. Ed è proprio ciò su cui abbiamo voluto fare luce con il nuovo reportage di Progetto Happiness, con l’obiettivo di sensibilizzare le persone sul tema dei diritti dell’infanzia e lanciando una raccolta fondi per tutelare i minori.

La povertà è la causa principale del lavoro minorile, svolto in condizioni fisiche pesanti. Le condizioni fisiche a cui sono sottoposti questi minori sono pesanti: trasportano sacchi pesanti, subiscono incidenti fisici e psicologici, abbandonano precocemente la scuola. Il lavoro minorile è una delle problematiche più grandi di questo Paese.

Ed è proprio ciò su cui abbiamo voluto fare luce con il nuovo reportage di Progetto Happiness, con l’obiettivo di sensibilizzare le persone sul tema dei diritti dell’infanzia e lanciando una raccolta fondi per tutelare i minori.

La povertà è la causa principale del lavoro minorile, svolto in condizioni fisiche pesanti. Le condizioni fisiche a cui sono sottoposti questi minori sono pesanti: trasportano sacchi pesanti, subiscono incidenti fisici e psicologici, abbandonano precocemente la scuola.

Con Giuseppe Bertuccio D’Angelo, fondatore di Progetto Happiness vogliamo ridare un futuro a bambine e bambini che lavorano nelle miniere.

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Kai E. Brima è il preside della scuola della comunità di Jaima Nemakuru, in Sierra Leone, dal 2001.

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Desmond è Regional Manager di ActionAid Sierra Leone e lavora sul campo insieme alle comunità rurali.

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Crediti: Progetto Happiness