ActionAid condanna l’attacco a Rafah: “Nessuno è sicuro a Gaza”
L’organizzazione esprime indignazione per i bombardamenti che hanno colpito i rifugi di fortuna, aggravando una situazione già estremamente critica. Appello urgente per un cessate il fuoco e l’accesso agli aiuti vitali, soprattutto per le donne.
27 maggio 2024 – ActionAid esprime profonda indignazione per i recenti attacchi nell’area ovest di Rafah, dove sono stati colpiti i rifugi di fortuna che ospitano sfollati palestinesi, situati accanto ai magazzini dell’UNRWA contenenti aiuti umanitari vitali. Luoghi che sarebbero dovuto essere sicuri per i civili sono diventati bersagli di una violenza brutale. Bambini, donne e uomini sono stati bruciati vivi sotto le loro tende.
Le immagini dei corpi carbonizzati che abbiamo ricevuto dai nostri partner locali a Gaza sono una cicatrice sul volto dell’umanità e della comunità globale, che finora non è riuscita a proteggere la popolazione. Un collega di ActionAid è sfuggito per poco a questa atrocità, avendo lasciato il rifugio solo un giorno prima dell’attacco. Un nostro giovane attivista ha raccontato quei momenti di terrore: “In pochi secondi, hanno bombardato una zona di tende a Rafah con più di otto missili. Non ci sono pietre o tetti; solo metallo e teli di nylon! Centinaia di persone pensavano di dormire al sicuro e di sfuggire alla morte. Ora, invece, decine di persone stanno morendo e decine o centinaia di persone sono ferite. Nessuno conosce ancora il numero esatto…Per non parlare del fatto che l’incendio ha bruciato tutto ciò che la gente possiede!”.
ActionAid condanna con la massima fermezza questo atto disumano e chiede con urgenza l’immediato cessate il fuoco e la protezione dei civili. Siamo solidali con la popolazione di Gaza e sollecitiamo la comunità internazionale ad agire rapidamente per evitare ulteriori perdite di vite innocenti. A Gaza non è più al sicuro nessuno.
Inoltre, da quando l’esercito israeliano ha intensificato gli attacchi a Rafah, la quantità di aiuti umanitari che entra è diminuita in modo significativo, spingendo la popolazione verso la carestia con le donne e le ragazze che, come sempre nelle situazioni di emergenza, sono le più colpite. Sempre più difficile è l’accesso ai beni di prima necessità, tra cui prodotti per il ciclo mestruale e per la detersione. I prodotti per le mestruazioni sono quasi scomparsi dai mercati di Gaza e, quando sono disponibili, i prezzi sono alle stelle, costringendo molte donne e ragazze a usare pezze sporche o scarti delle tende, il cui utilizzo mette a rischio la loro salute. Trovare privacy è quasi impossibile, con centinaia di persone costrette a condividere un solo bagno o una sola doccia. In occasione della Giornata mondiale dell’igiene mestruale, che ricorre il 28 maggio, ActionAid ha raccolto numerose testimonianze di come sia difficile, per le donne di Gaza, gestire le mestruazioni senza sufficienti prodotti per il ciclo, acqua, sapone o accesso ai servizi igienici.
Duaa, 30 anni, sfollata in una tenda sul terreno di un ospedale a Deir Al Balah, ha raccontato ad ActionAid: “Una confezione di assorbenti igienici costa circa 15 shekel [3,7 euro]. Una confezione non è sufficiente, me ne servono sempre due. I bagni non sono sempre funzionanti e non sono sempre aperti. La gente bussa alla porta non appena si entra. A volte ci viene negato l’accesso. Mi trovo spesso a cercare bagni alternativi, ma sono tutti in pessime condizioni igieniche. Ormai faccio la doccia solo una volta al mese, alla fine delle mestruazioni. Mi piacerebbe farla almeno una volta alla settimana, ma non posso”.
Riham Jafari, Coordinatrice per l’advocacy e la comunicazione di ActionAid Palestina, ha dichiarato: “In condizioni di vita così disumane, è quasi impossibile per le donne e le ragazze di Gaza gestire le mestruazioni in modo sicuro, igienico e preservando la loro dignità. Non si può continuare così, abbiamo urgente bisogno di un cessate il fuoco permanente, per fermare le uccisioni e permettere agli aiuti, disperatamente necessari, di affluire a Gaza in modo rapido e sicuro”.
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