Mutilazioni genitali femminili e matrimoni precoci e forzati: necessario un sistema di prevenzione e di intervento coordinato
ActionAid, con il progetto Join our Chain, lancia un modello innovativo di prevenzione e intervento specifico per la città di Roma. Fulcro della proposta è l’approccio integrato che coinvolge diverse professionalità e settori.
26 giugno 2024 – È stato presentato a Roma un nuovo modello di prevenzione e intervento contro le mutilazioni genitali femminili (MGF) e i matrimoni precoci e forzati. L’iniziativa, parte del progetto “Join our Chain”, si estende così dalla città metropolitana di Milano alla Capitale, offrendo un sistema coordinato e innovativo per combattere queste pratiche lesive. L’elemento di novità risiede nell’importanza di un approccio integrato che coinvolge diverse professionalità e settori – dalla scuola ai servizi sociosanitari, dalle forze dell’ordine alle comunità migranti e alle Community Trainer e mediatrici linguistico-culturali, figure chiave per il lavoro di prevenzione e contrasto alle MGF e ai matrimoni precoci e forzati. Tre le fasi in cui si articola la catena di intervento: EMERSIONE, attraverso cui si raccolgono segnali di rischio o si viene a conoscenza di un caso; INVIO, che consiste nella segnalazione di un caso a uno o più attori sul territorio per facilitare l’accesso a servizi di assistenza di base e specialistici; ASSISTENZA E PROTEZIONE, volte a proteggere e supportare la bambina, ragazza o donna nell’uscita dalla situazione di rischio.
“Nonostante la crescente consapevolezza e le condanne internazionali, queste pratiche continuano a rappresentare una grave violazione dei diritti umani, derivanti da disuguaglianze di genere prodotte da sistemi sociali, culturali e normativi di stampo patriarcale. Questo modello di intervento intende fornire una risposta concreta e coordinata alla lotta contro le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni precoci e forzati. Offre conoscenze e strumenti per proteggere i diritti di bambine, ragazze e donne a Roma, valorizzando i saperi e le pratiche delle realtà territoriali attive in diversi ambiti” dichiara Katia Scannavini, Vice Segretaria Generale ActionAid Italia.
Le MGF e i matrimoni precoci e forzati sono riconosciuti come gravi forme di violenza di genere e violazioni dei diritti umani, dei diritti delle donne e dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in numerosi strumenti normativi internazionali, regionali ed europei. Oltre alla legge sulle mutilazioni genitali femminili (l. 7/2006) e a quella contro i matrimoni precoci e forzati (l. 69/2019), l’Italia ha adottato due piani programmatici contro le MGF (2007 e 2011) e si è impegnata a prevenire e contrastare tali pratiche lesive anche nei piani strategici nazionali sulla violenza maschile contro le donne. Eppure, in base ai dati più recenti, nel nostro Paese vivono circa 87.600 (2019) donne che hanno subito MGF, con un numero significativo di casi concentrati nelle comunità di migranti nigeriane, etiopi ed egiziane. Secondo le recenti stime UNICEF, nel mondo circa 230 milioni di ragazze e donne hanno subito mutilazioni genitali femminili – un aumento del 15 per cento rispetto ai dati 2016 – mentre 650 milioni si sono sposate prima dei 18 anni – ma i dati ufficiali delineano solo parzialmente le dimensioni del fenomeno. Le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni precoci e forzati sono infatti ancora diffusi in molti Paesi, specialmente nell’Africa Sub-Sahariana, Medio Oriente e Sud-Est asiatico. Sebbene spesso considerate separatamente, le mutilazioni genitali femminili (MGF) e i matrimoni precoci e forzati sono in molti casi pratiche lesive interconnesse. In diverse comunità, infatti, le MGF sono considerate un rito preparatorio e di passaggio indispensabile per accedere al matrimonio.
L’intervento di ActionAid in Italia. ActionAid è impegnata da anni nel combattere le MGF e i matrimoni precoci e forzati. Attraverso progetti come AFTER, CHAIN e l’attuale Join our Chain, finanziato dalla Commissione europea, l’organizzazione ha coinvolto direttamente le comunità più a rischio. Join our Chain ha l’obiettivo di rafforzare in quattro paesi europei, fra cui l’Italia e in particolare i territori di Milano e Roma, la prevenzione, la protezione e il sostegno a donne e ragazze esposte al rischio di mutilazioni genitali femminili o matrimoni forzati e precoci. Un ruolo fondamentale è svolto dalle Community Trainer, figure chiave per le attività di sensibilizzazione e supporto all’interno delle comunità interessate da queste pratiche sul territorio di Roma. Il modello di intervento rappresenta quindi una risposta concreta e articolata a queste gravi violazioni dei diritti umani, fornendo un quadro operativo che integra prevenzione, assistenza e protezione.
Join our Chain è co-finanziato dalla Commissione Europea – Programma CERV (Cittadinanza, Uguaglianza, Diritti e Valori) ed è implementato in quattro paesi europei da ActionAid (Italia), Terre des Femmes (Germania), End FGM EU (Belgio) e AkiDwa (Irlanda).
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