Migranti: al via una nuova missione in Albania del Tavolo Asilo e Immigrazione e del Gruppo di Contatto Parlamentare
Conferenza stampa sabato 9 novembre con le associazioni della società civile albanese
ROMA, 7 NOVEMBRE 2024 – Domani mattina, 8 novembre, prenderà il via in Albania una nuova missione del Tavolo Asilo e Immigrazione, la principale rete della società civile impegnata nella promozione e difesa dei diritti delle persone migranti, realizzata in collaborazione con il Gruppo di Contatto Parlamentare sull’immigrazione. La missione sarà sul posto per monitorare le procedure e le condizioni di accoglienza in seguito all’arrivo di 8 migranti a bordo della nave Libra della Marina Militare.
Sabato 9 novembre, alle ore 12, le organizzazioni del TAI, i parlamentari presenti e le associazioni della società civile albanese terranno una conferenza stampa per denunciare eventuali violazioni e raccontare le reali condizioni dei richiedenti asilo. Nelle prossime ore forniremo maggiori dettagli sul luogo e le modalità della conferenza stampa.
Nonostante i pronunciamenti di tribunali italiani e della Corte di Giustizia Europea, il governo continua a perseguire una propaganda anti-immigrati che sembra prevalere sugli interessi del Paese e sui diritti fondamentali delle persone.
La decisione di mobilitare risorse significative per trasferire appena 8 migranti – egiziani e bengalesi – evidenzia l’assurdità di un’operazione sproporzionata rispetto ai suoi obiettivi.
Dopo il rilascio dei 12 migranti trasferiti lo scorso ottobre, a seguito della mancata convalida dei decreti di trattenimento da parte del Tribunale di Roma, il governo ha intensificato lo scontro con la magistratura. L’obiettivo sembra essere quello di alimentare polemiche e distrarre l’opinione pubblica dai propri fallimenti politici. Aver incluso Paesi come l’Egitto nella lista dei cosiddetti “Paesi sicuri” non cambia il quadro: ogni giorno oppositori politici e attivisti per i diritti umani vengono arrestati o fatti sparire. Il caso Regeni, ancora irrisolto, è la prova più evidente che il governo egiziano non garantisce i diritti fondamentali.
La missione di monitoraggio del TAI e del Gruppo di Contatto Parlamentare prevede visite ai centri di accoglienza di Shëngjin e Gjadër per verificare le condizioni materiali di trattenimento (spazi abitativi, servizi igienici, accesso agli spazi aperti), il rispetto delle procedure legali e internazionali, inclusa la possibilità per i migranti di scegliere un difensore e ricevere informazioni nella propria lingua, la legittimità del processo di selezione e trattenimento.
Questa “commedia dell’assurdo” non può durare a lungo: l’Italia è ancora una democrazia, e chi governa deve rispettare le leggi. Ministri ed esponenti della maggioranza non possono agire arbitrariamente, ignorando le sentenze della magistratura e le convenzioni internazionali.
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