Actionaid: “Necessario un loro ingresso in tempi rapidi”
A Gaza, centinaia di migliaia di persone, le cui case sono state distrutte, stanno affrontando il freddo senza un riparo adeguato, esposte a piogge battenti e venti gelidi. È quindi urgente garantire l’arrivo di un maggior numero di tende e materiali per allestire rifugi sicuri. Secondo il Palestinian Shelter Cluster, più del 90% delle abitazioni di Gaza è stato distrutto dai bombardamenti, lasciando oltre 1,8 milioni di persone bisognose di rifugi di emergenza e beni essenziali per la casa. Gran parte della popolazione vive attualmente in tende di scarsa qualità o rifugi improvvisati, spesso costituiti da poco più di vecchi sacchi di riso cuciti insieme per creare una copertura di base.
Abdul Rahman, 62 anni, negli ultimi 16 mesi sfollato per tre volte, attualmente vive in una tenda a Deir Al Balah e racconta: “Vivo in una tenda… come una tomba… io e mia moglie, i miei figli, siamo tutti sfollati, ognuno in un posto diverso. La vita in una tenda… non c’è vita più miserabile di questa, ma siamo stati costretti a vivere in questo modo a causa dell’occupazione. La mia casa aveva tre piani. Sono tutti sprofondati in un buco di 25 metri”.
Più famiglie sono costrette a condividere una singola tenda, mentre altre cercano rifugio in edifici danneggiati, esponendosi al pericolo di ordigni inesplosi. Le donne e le ragazze sono particolarmente colpite dalla mancanza di spazi abitativi sicuri e privati, che le espone a un maggiore rischio di violenza di genere, molestie e abusi.
Amjad Al Shawa, direttore della Palestinian NGOs Network (PNGO), un’organizzazione ombrello che riunisce 30 ONG palestinesi e partner di ActionAid Palestine ha dichiarato: “Dopo che centinaia di migliaia di persone sono riuscite a tornare nei loro quartieri nel nord della Striscia di Gaza e nella città di Gaza, non sono riuscite a riconoscere le proprie case, perché distrutte. Circa il 90% delle abitazioni a Jabalia, Beit Lahia e Beit Hanoun è diventato macerie. E nella città di Gaza, circa l’80% delle unità abitative è stato distrutto. C’è un’enorme necessità di materiali per i rifugi e attualmente abbiamo una capacità molto limitata di fornire acqua alle famiglie a causa della distruzione delle infrastrutture idriche, delle tubature, dei pozzi e degli impianti di desalinizzazione”.
ActionAid insieme alle organizzazioni sue partner sta cercando di supportare le persone sfollate nel miglior modo possibile, distribuendo coperte e teli di plastica per le tende a Deir Al Balah e Khan Younis, ma il bisogno di aiuti è urgente.
Riham Jafari, responsabile advocacy e comunicazione di ActionAid Palestine, ha dichiarato: “La priorità a Gaza in questo momento sono le tende e altri materiali per i rifugi. Anche il cemento, i materiali da costruzione, le attrezzature pesanti e più carburante sono necessari per rimuovere le macerie e rendere le aree sicure e abitabili, nonché per avviare i lavori essenziali di riparazione delle infrastrutture idriche e sanitarie, delle reti elettriche e degli ospedali. Chiediamo che l’ingresso di questi materiali sia fatto rapidamente affinché possano iniziare i lavori di ricostruzione essenziali”.
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