Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: la fotografia di un paese con gravi disuguaglianze territoriali
“In Sicilia, più di 1 giovane su 4 tra i 15 e i 29 anni non studia né lavora: con il 27,9%, la regione registra il dato più alto d’Italia”
In Sicilia la povertà minorile è più diffusa che nel resto del Paese: il 27,9% dei minori cresce in condizioni di disagio economico, ben cinque punti sopra la media nazionale (22,2%). La regione è anche caratterizzata da una scarsa diffusione di strumenti educativi: solo il 29% legge libri (dato più basso in Italia) e il 79,9% ha accesso a un PC/tablet e connessione internet (contro il 90,5% nazionale). L’accesso ai servizi educativi è limitato: solo il 13,9% dei bambini trova posto nei servizi per la prima infanzia, mentre la percentuale di bambini iscritti alla scuola dell’infanzia in sezioni antimeridiane (43,9%) è la più alta d’Italia. Inoltre, la Sicilia registra il tasso più basso di studenti che usufruiscono della mensa scolastica (12,7% contro il 57,5% nazionale). Anche la dispersione resta elevata: il 17,1% dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha solo la licenza media, un dato ancora ben sopra la media nazionale di 6,6 punti e possiede il più alto tasso di giovani Neet (27,9%) in Italia.
Questi sono i dati che emergono dalla terza edizione del Rapporto “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia – I dati regione per regione”, curato dal Gruppo CRC, coordinato da Save the Children Italia e composto da oltre cento organizzazioni del Terzo Settore impegnate nella tutela dei minori, che evidenziano profonde disparità territoriali con una grave incidenza sulle opportunità di crescita dei minori. La Sicilia, in particolare, si conferma tra le regioni con le maggiori criticità in termini di povertà minorile, accesso all’istruzione e ai servizi per l’infanzia
Il rapporto è stato presentato oggi a Palermo durante un evento organizzato da ActionAid Italia e Libera contro le Mafie, e in collaborazione con il Gruppo CRC. L’iniziativa ha coinvolto reti e soggetti della società civile, del mondo universitario e scolastico in dialogo con le istituzioni territoriali.
“Il nostro compito è dar voce ai dati e alle esperienze reali di bambini, bambine e di ragazze e ragazzi che affrontano difficoltà ogni giorno. In Sicilia convivono realtà molto diverse: da un lato, scuole che operano in contesti difficili e giovani che abbandonano gli studi per inseguire opportunità, a volte illegali, o costretti a lasciare la regione. Dall’altro, chi resiste e porta avanti un cambiamento. A loro daremo spazio durante l’iniziativa di Palermo, chiedendo alle istituzioni politiche pubbliche più forti e concrete” Dichiara Maria Sole Piccioli, ActionAid Italia, componente del Gruppo CRC.
I dati del rapporto e le testimonianze emerse dal convegno ribadiscono un’urgenza: servono politiche pubbliche più incisive per garantire ad ogni bambina, bambino e adolescente pari opportunità, a prescindere dalla regione in cui vive.
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