Nessuna emergenza: gli accolti in Puglia sono lo 0,18% della popolazione residente.
ActionAid e Openpolis: in puglia centri sempre più grandi, gestori for profit e diritti dei minori a rischio
In Puglia l’83% degli accolti è in strutture grandi e molto grandi. Centri sovraffollati: 647 persone “di troppo” al Cara di Bari a fine 2023.
La logica dell’emergenza, anche quando non esiste (gli accolti a fine 2023 sono solo lo 0,18% di chi vive in Puglia, media inferiore a quella nazionale), guida l’approccio all’accoglienza fatto di prassi al limite della legittimità. Il circuito Sai- sistema accoglienza e integrazione in capo ai Comuni- continua a non essere il principale e la Puglia non fa eccezione: nonostante il dato sia superiore alla media nazionale (22,6%), anche in Puglia le persone ospitate nel Sai (2.633) sono una quota minoritaria, il 38,33%. Il rimanente 61,7% è ospitato nei megacentri governativi di prima accoglienza (1776 unità, il 25,85%) e in quelli straordinari (2.461, 35,82%). Guardando alla strutturazione del sistema locale, in termini di capienza, la provincia di Lecce spicca per posti Sai (1305, il 77% ca. del sistema locale) seconda in Italia solo a Catania, così come quella di Foggia (630, 64,09%; cui si aggiungono Cas per il 27,77% e 80 posti in Cpa pari all’8,4%) e di Brindisi (595, 61% ca. in Sai; cui si sommano 253 posti Cas, il 25,92%, e 128 posti in Cpa, cioè il 13,11%) rispettivamente quinta e sesta a livello nazionale per posti Sai in rapporto a quelli Cas. Nella provincia di Bari il sistema è equamente diviso tra posti in centri Sai (888, 50,11%) e centri prefettizi: 140 posti in centri straordinari (7,9%) e 744 nel Cara di Bari (41,99%). Se la provincia BAT è in linea con quella di Bari nonostante un leggero predominio del circuito straordinario (224 posti in Sai, pari al 47,86% e 244 posti in Cas, il 52,14%), colpisce la situazione di Taranto dove i rapporti sono invertiti: i posti Sai costituiscono il 21,84% (268 letti), 54,24% la quota di posti in centri straordinari (666) e il 23,88% (293) nel Cpa interessato dall’approccio hotspot. È la fotografia che ActionAid e Openpolis fanno dei centri di accoglienza straordinaria, governativi e dei centri a gestione degli enti locali con il report “Accoglienza al collasso. Centri d’Italia 2024”. Analisi e piattaforma online che vuole fare luce su quanto accade alle persone richiedenti asilo e rifugiate in Italia, centro per centro, a partire dai dati ottenuti con richieste di accessi agli atti al Viminale.
Anche in Puglia crescono le presenze nei Cas minori
La Puglia segue Sicilia, Campania e Lombardia per presenze di minori soli a fine 2023: 507 presenze tra Cas e Sai loro dedicati, il 7,5% circa del totale dei Msna ospitati nel sistema di accoglienza italiano. Sebbene quasi il 64% di questi siano ospitati nel Sai regionale, a crescere sono soprattutto i posti nei Cas minori: gli accolti passano da 18 (a fine 2022) a 83 (quasi il 5% del totale dei Msna ospitati in Italia in questo tipo di centri senza servizi adeguati), che rappresentano oltre il 16% dei minori soli nei centri pugliesi al termine del 2023. Questi sono concentrati nelle prefetture di Lecce (37 Msna accolti) e Foggia (46). Le strutture hanno una capienza media piuttosto elevata (quasi 27 posti): si tratta di due centri, rispettivamente da 10 e 20 posti, nella prefettura salentina, e di uno da 50 posti nel foggiano. Le strutture più grandi sono gestite da soggetti for profit: AGH resort Srl, che gestisce la struttura nella prefettura di Foggia, già salita all’onore delle cronache per la malagestione di Cas (al punto da portare la prefettura di Brindisi a risolvere il contratto al tempo in essere) e specializzata nella detenzione amministrativa delle persone straniere avendo gestito in ATI il Cpr di Brindisi tra 2020 e 2024 (oltre al Cara attiguo); e Azzurra Srl che gestisce la struttura nella prefettura di Lecce, una multiservizi che si occupa principalmente di viaggi. Non esattamente la specializzazione e la competenza che ci si aspetta nell’accompagnamento all’autonomia di giovani adolescenti. Ma c’è di più, il Cas minori gestito dalla menzionata azienda è sovraffollato a fine 2023, con 7 presenze oltre la capienza. Ciò avviene nonostante un aumento considerevole dei posti per Msna nel circuito del Sai (474 posti a fine 2023) a testimoniare una gestione irrazionale anche relativamente all’accoglienza dei minori soli: nello stesso giorno, infatti, si riscontra sia una diminuzione delle presenze del 14,5%, 72 accolti in meno rispetto alla fine del 2022, sia ben 50 posti liberi nel Sai minori della regione, il 10,5% del totale. Inoltre, si registrano inserimenti di Msna in strutture per adulti, non in Cas in Puglia, ma in Cpa: 78 minori si trovano a fine 2023 nel Cpa di Brindisi. Inoltre secondo il recente rapporto dell’Università di Bari sull’hotspot di Taranto, al 12 giugno 2023, tutti i 184 presenti erano Msna e vivevano una condizione di detenzione de facto, nonostante la condanna della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo all’Italia nel novembre 2023, proprio per avere detenuto illegalmente nella struttura alcuni minori. Attualmente il centro è gestito dalla cooperativa Officine sociali, che non solo è stata tra le organizzazioni candidate alla gestione dei centri in Albania, ma, seppur esclusa dalle gare per vari centri di detenzione, gestisce ora i Cpr di Palazzo San Gervasio, Trapani, Macomer e Bari.
Arrivi limitati, ma centri sempre più grandi
Il 2023 segna il minimo storico dal 2018 (quando davano ospitalità a 1284 persone, il 33,63% delle persone accolte nel circuito straordinario) per i centri piccoli che a fine anno accolgono solamente 403 persone, neanche il 17% del totale dei presenti nei Cas pugliesi. Crescono, al contrario, le presenze nei centri tra 20 e 50 posti (dalle 470 del 2022 a 958): poco più del 40% delle persone nei centri straordinari. Esponenziale la crescita delle persone accolte nei centri molto grandi, oltre 50 posti, che con 1017 unità alla fine dell’anno rappresenta quasi il 43% del totale degli accolti in Cas. La capienza delle strutture aumenta nei Cas di ogni dimensione, ma in particolare in quelli grandi (che passano da 455 a 878 posti) e molto grandi dove si contano 688 posti, più del doppio rispetto al 2022. Aumentano anche i letti nei Cpa: 1245 nel 2023, 201 unità in più rispetto all’anno precedente.
Nessuna programmazione e gestione irrazionale: centri al collasso e gestori for profit
A livello nazionale, i dati mostrano come in mancanza di una gestione razionale si tende ad aggirare il diritto ad un’accoglienza dignitosa, colpendo le persone migranti: da un lato si riempiono le grandi strutture fino a farle straripare e dall’altro si procede in maniera indiscriminata con le revoche dell’accoglienza, cioè si toglie il posto assegnato alle persone nei centri con prassi di dubbia legittimità. Nonostante la capacità del sistema gestito dai prefetti sia quindi cresciuto del 46,6% (complessivamente 3.209 posti) anche in Puglia si riscontra sovraffollamento: limitandoci a situazioni in cui le persone in esubero sono in numero considerevole, nelle strutture sotto i 20 posti si riscontrano 3 centri con 31 persone in esubero; nei centri grandi (tra 21 e 50 letti), in 7 strutture ci sono 119 persone oltre la capienza (la situazione più critica nella prefettura di Bari con 37 persone in più, in un centro ufficialmente con soli 22 letti, gestito da Lavoriamo Insieme Srl). Tra i centri molto grandi (tra 51 e 300 posti) si rilevano 4 strutture che registrano complessivamente 332 presenze in più. Le situazioni più critiche in 3 di queste: nella prefettura di Brindisi, un cas da 120 posti con 112 presenze in esubero gestito in ATI da Engel Italia Srl, vecchia conoscenza, estremamente problematica, del sistema di detenzione amministrativa; nella medesima prefettura un centro di 83 letti con 102 ospiti in più, gestito da Take Care Srl, e nella prefettura di Lecce un centro da 85 posti con 100 persone in esubero, gestito dalla Croce Rossa. Allarmante in ultimo il caso del Cara di Bari, gestito dalla coop. Auxilium, che a fine 2023 vedeva il numero di ospiti quasi doppiare la capienza, 647 persone “di troppo” per 744 letti. Emblematica della massiccia penetrazione nel sistema di accoglienza di enti gestori for profit è la prefettura di Barletta-Andria-Trani dove si registra il monopolio della citata Azzurra Srl, multiservizi basata a Senise (PZ), che gestisce 221 posti su 244, il 90,6%. In Puglia guardando ai gestori trova conferma anche la sempre maggiore confusione tra sistema di accoglienza e sistema di detenzione, con la costante erosione del diritto ad un’accoglienza dignitosa: sui 3.209 posti complessivi, quasi la metà, 1.575 posti, sono amministrati da enti che hanno gestito o gestiscono tuttora centri di detenzione amministrativa, che nulla hanno a che vedere con l’accoglienza.
Nessuna trasparenza: revoche dell’accoglienza
Il sospetto è che, così come a livello nazionale, anche a livello regionale, le revoche siano servite per trovare posti liberandoli ad ogni costo. Sebbene con un aumento meno evidente nel 2023 rispetto a quanto si riscontra a livello nazionale, l’uso dell’istituto nella regione è stato massiccio (nel 2022 sono state 3.110; nel 2023, 3.703; nei primi 9 mesi del 2024 2.180) e Bari è la seconda prefettura in Italia per revoche: 5.323 provvedimenti tra 2022 e i primi 9 mesi del 2024.
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