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Nessuna emergenza: gli accolti in Lombardia sono lo 0,18% della popolazione residente.  

ActionAid e Openpolis: in Lombardia centri sempre più grandi e sovraffollati. Diritti dei minori soli a rischio.  

Situazione critica a Milano. Il 28% dei Msna in strutture per adulti a fine 2023 sono in Lombardia   

Leggi il report  

La logica dell’emergenza in Lombardia, anche quando non c’è (gli accolti nel 2023 sono solo lo 0,18% della popolazione residente in Lombardia, un’incidenza inferiore a quella nazionale), guida l’approccio all’accoglienza fatto di prassi al limite della legittimità. Il circuito dei centri governativi continua a costituire l’ossatura del sistema e la Lombardia non fa eccezione: a fine 2023 solo il 16% (2.837) le persone ospitate nel sistema degli enti locali Sai (22,6% a livello nazionale). Nella città metropolitana di Milano e nella prefettura di Brescia si conferma la preminenza dei Cas, centri di accoglienza straordinaria, ma le persone che trovano accoglienza Sai nel 2023 sono in linea con la media nazionale, rispettivamente con il 23,5% e il 22,22%. A livello comunale Milano è seconda in Italia dopo Roma Capitale per posti nel sistema: 3.535 posti, poco più del 23% dei quali nel sistema Sai. È la fotografia che ActionAid e Openpolis fanno dei centri di accoglienza straordinaria, governativi e dei centri a gestione degli enti locali con il report “Accoglienza al collasso. Centri d’Italia 2024”. Analisi e piattaforma online che vuole fare luce su quanto accade alle persone richiedenti asilo e rifugiate in Italia, centro per centro, a partire dai dati ottenuti con richieste di accessi agli atti al Viminale.    

Anche in Lombardia crescono le presenze nei Cas minori

Non vi erano minori soli nel 2020 accolti in centri straordinari per msna senza servizi adeguati, sono 84 a fine del 2023. Parallelamente, nonostante l’imponente crescita del circuito Sai dedicato ai Msna in Regione (da 301 presenze nel 2020, a 684 a fine 2023), si registrano meno minori soli rispetto alla fine del 2022 (722). Inoltre, a fine 2023 sono inseriti in strutture per adulti in Lombardia ben 105 Msna (quasi il 20% del totale nei Cas d’Italia), di cui 63 nella sola città metropolitana di Milano (che, come Brescia, non ha Cas minori a fine 2023, e registra 560 Msna nei progetti Sai della provincia), segue la prefettura di Lecco con 20 e Sondrio con 10. A fine agosto 2024 le presenze di Msna ultrasedicenni in Cas adulti in Lombardia è di 64 (quasi il 24% del totale dei Cas italiani) di cui 18 nella prefettura di Brescia, 13 in quella di Pavia, 10 a Lecco e 9 a Milano.  

Arrivi limitati, ma centri sempre più grandi

In linea con la tendenza nazionale compaiono nuovamente, anche in regione, megastrutture sopra ai 300 posti: 3 centri con una capienza complessiva di 1485 letti (uno da 405 posti e due da 540), tutti nella città metropolitana di Milano. La prefettura meneghina inoltre registra una capienza media dei Cas più alta rispetto al dato nazionale (16 posti), pari a 36 posti, e vede scendere il numero dei centri in modalità in rete e medio piccoli che perdono 105 letti. Complessivamente, considerando anche le strutture con più di 50 posti, nella Regione si registra un aumento nei grandi centri di 2.194 letti, il 70,5% in più rispetto alla fine del 2022.  

Nessuna programmazione e gestione irrazionale: centri al collasso

I dati mostrano come in mancanza di una gestione razionale si tende ad aggirare il diritto ad un’accoglienza dignitosa, colpendo le persone migranti: da un lato si riempiono le grandi strutture fino a farle straripare e dall’altro si procede in maniera indiscriminata con le revoche dell’accoglienza, cioè si toglie il posto assegnato alle persone nei centri con prassi di dubbia legittimità.   

Limitandoci ai 45 centri (che offrono 5305 letti) sopra i 50 posti si riscontrano 23 centri (più della metà quindi) con oltre 800 presenze più della capienza. Colpisce la prefettura di Lecco: le uniche 2 grandi strutture, da 169 posti totali, registrano 153 persone in eccesso. La prefettura di Brescia non fa eccezione: tra i 5 grandi Cas 3 sono sovraffollati, con 111 persone oltre la capienza (232). Anche nella prefettura di Bergamo, nelle 4 strutture grandi esistenti, si riscontrano 110 persone in esubero.   

La situazione critica della città metropolitana di Milano

A Milano 10 grandi Cas sovraffollati (421 persone in più). Tra i grandi Cas milanesi colpiscono le situazioni del “Mambretti” gestito dalla Fondazione Progetto Arca e il “Fantoli 2” gestito dalla RTI tra la sezione italiana della multinazionale Ors e l’associazione culturale Acuarinto di Agrigento, rispettivamente con 100 e 54 persone in esubero. Il centro Dateo invece, nato per ospitare persone ucraine e gestito dal Comune di Milano, mentre altri centri straripano, ha 67 posti inutilizzati a fine 2023. Anche nelle megastrutture oltre 300 posti di competenza della Prefettura milanese si registrano 109 persone in più. Tra queste, chiaro esito della non programmazione e della gestione non razionale, il Cas Mancini e il Cas Aquila: il gestore è il medesimo, la coop. Medihospes, ma se la prima megastruttura è sovraffollata (97 presenze oltre la capienza), la seconda ha 36 posti liberi.   

Nessuna trasparenza: revoche dell’accoglienza e assegnazioni dirette

A Milano si è fatto un uso massiccio delle revoche: 436, sia nel 2022 che nel 2023, e 234 nei primi 9 mesi del 2024. La prefettura di Brescia segue invece l’andamento nazionale con un numero doppio che (come per il livello nazionale) suggerisce l’ipotesi che siano servite per trovare posti liberandoli ad ogni costo: se nel 2022 i provvedimenti sono stati 85, nel 2023 diventano 176 e 121 nei primi 9 mesi del 2024. Ancora più evidente quanto accade in altre prefetture, tra le quali spiccano: Bergamo (152 nel 2022, 795 nel 2023 e 319 nei primi 9 mesi del 2024), Como (378 nel 2022, 734 nel 2023 e 282 nel 2024), Cremona (205 nel 2022, 593 nel 2023 e 227 nel 2024) e Lecco (296 nel 2022, 595 nel 2023, 238 nel 2024).  

Al caos amministrativo e all’assenza di programmazione la soluzione del Ministero è azzerare la trasparenza nella gestione dei Cas, anche in Lombardia. Nel 2023, benchè inferiore a quello nazionale, un dato ugualmente allarmante: gli affidamenti diretti sono quasi il 66%. Nei primi 8 mesi del 2024 le prefetture lombarde continuano a garantire un’accoglienza ridotta a guardiania, a scapito di trasparenza e diritti delle persone accolte: oltre il 43% delle assegnazioni sono ancora senza gara, un dato maggiore di quello riscontrato a livello nazionale.  


Per informazioni:    
Ufficio Stampa ActionAid     
Paola Amicucci +39.3457549218 – [email protected]    
Alice Grecchi +339.5030480 – [email protected]      
Claudia Bruno +39.3311336562 – [email protected] 

 

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