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Le mutilazioni genitali femminili, una grave violazione dei diritti delle donne, sono largamente accettate in Africa. Specialmente in Paesi come il Kenya. Dietro tutti i numeri e i dati statistici che si possono fornire, ci sono storie vere. Come quella di Diara.

La storia

Diara ha solo 14 anni, ma ha già dimostrato di avere coraggio da vendere. Abita nella contea di West Pokot in Kenya, dove è ancora molto diffusa la terribile pratica delle mutilazioni genitali femminili.

Quando è toccato a lei, a 13 anni, ha deciso di scappare di casa, spaventata dalla morte di un’amica vicina di casa a causa di una grave emorragia. Non ci ha pensato neanche un minuto. “Non è stato difficile decidere di scappare di casa, perché restare significava rischiare la morte”.

Diara è stata accolta in un centro di rifugio gestito da ActionAid, convincendo l’anno seguente l’amica Mazi a raggiungerla: anche lei, infatti, stava rischiando di venire mutilata.

“Le mutilazioni genitali femminili sono uguali alla morte, per tutto il sanguinamento che comportano e per le gravi complicazioni in caso di parto. Per me venire mutilata equivaleva a morire”.

Incoraggiata dagli operatori del centro di rifugio, Diara è riuscita a parlare del suo ciclo e ha ricevuto molti consigli su come poterlo gestire. Quando abitava con la sua famiglia, veniva stigmatizzata durante il ciclo, veniva isolata da tutti, mangiava da sola… Le mestruazioni rappresentano ancora un grosso imbarazzo per le ragazze. Non soltanto è un argomento tabù, ma non potendo acquistare gli assorbenti per mancanza di soldi, per non rischiare di macchiare i vestiti, restano in casa e così sono costrette a saltare la scuola per 3-4 giorni al mese.

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La situazione in Africa

Somalia, Guinea, Gibuti e Sierra Leone sono i Paesi dell’Africa dove le FGM sono maggiormente praticate: in questi quattro Stati, più del novanta percento delle donne e delle ragazze di età compresa tra i 15 e i 49 anni ha subito la mutilazioni. Anche se non se conosce l’origine precisa, sembra che le mutilazioni genitali servano a preservare la purezza della donna prima del matrimonio.

Le FGM in Italia

Anche in Italia e in Europa molte ragazze e donne rischiano di essere sottoposte alla pericolosa pratica delle mutilazioni genitali femminili, che costituisce, a tutti gli effetti, una grave violazione dei diritti umani, mettendo a rischio la salute fisica e psicologica di chi la subisce. Se, infatti, immaginiamo questa pratica lontana da noi, non dobbiamo dimenticarci il rischio per le ragazze delle comunità migranti originarie di paesi dove le mutilazioni sono tutt’oggi una tradizione radicata.

Per questo, ActionAid Italia, insieme a partner africani ed europei, lavora al progetto AFTER con l’obiettivo di sensibilizzare le comunità migranti e aiutare le donne a rifiutare questa pratica.

Scopri di più sul progetto After.

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