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Gentile Maria Elena,

ricordi quando ci siamo viste a luglio dell’anno scorso? Io ero venuta al Ministero in rappresentanza di tutte le attiviste e gli attivisti di ActionAid per parlare di violenza sulle donne e di come ci sia la necessità di garantire continuità dei fondi e delle politiche per provare a sradicare un problema che, in tutte le sue forme, stando ai dati ufficiali, riguarda ormai una donna su tre.

Ieri sera durante la riunione del Coordinamento ‘Oltre l’8 marzo r_Esistenze’, di cui facciamo parte come Gruppo Locale di ActionAid a Treviso, stavo pensando che molte cose sono cambiate da allora. Negli Stati Uniti, dopo aver accarezzato l’idea di avere la prima Presidente donna, una marea di donne ha invaso le strade di Washington per dire no alle politiche omofobe. In Italia abbiamo recentemente assistito alla condanna del nostro Paese da parte della Corte Europea per non aver agito con sufficiente rapidità per proteggere una donna e suo figlio dagli atti di violenza domestica perpetrati dal marito.

Non solo il mondo, anche io e te siamo cambiate da allora: l’unica cosa che non è cambiata sono le risorse destinate al contrasto a tutte le forme di violenza perché quelle, oggi come allora, mancano, arrivano in ritardo oppure, anche quando ci sono, vengono utilizzate male. E anche quando ci sono non si riesce mai a capire esattamente che fine facciano, come nel caso dei fondi previsti dal decreto femminicidio.

Oggi è l’8 marzo e, come è giusto che sia, tutto il mondo parlerà di donne e condannerà la violenza. Domani però sarà il 9 marzo e dopodomani il 10 e come sempre tutti torneranno alle loro normali occupazioni dimenticandosi del fatto che centinaia di donne ogni anno in Italia vengono uccise da uomini oppure costrette a subire pratiche lesive della loro dignità e del loro corpo (come le mutilazioni genitali femminili): chi si ricorderà domani, per esempio, che servono 4 milioni di euro ogni anno per fare in modo che nessuna donna in Italia venga più sottoposta a questa tortura?

Come ActionAid abbiamo deciso di dedicare l’8 marzo di quest’anno alla ‘bellezza’ di chi ha scelto di lottare con noi al fianco delle donne di tutto il mondo. Perché bellezza è poter andare a scuola o scegliere se e con chi sposarsi, bellezza sono i diritti di tutte le donne del mondo che solo la continuità delle politiche può garantire.

Ti saluto nella consapevolezza che, come mi hai promesso lo scorso luglio, farai di tutto per rendere questo 8 marzo più bello.

Un abbraccio,
Marina

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