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A un anno e mezzo dallo scoppio della pandemia, i dati ISTAT registrano un aumento di un milione di poveri assoluti. La povertà economica è un driver fondamentale che causa la mancanza di accesso a un cibo adeguato. Una condizione, quest’ultima, non necessariamente determinata da una scarsità assoluta bensì relativa di cibo che riguarda la possibilità di scelta, la qualità del cibo, la rinuncia, la qualità delle relazioni sociali e le condizioni psico-emotive legate allo stigma, alla vergogna e alla paura.
Il presente studio è un’analisi multidimensionale che indaga la povertà alimentare a partire dai testimoni privilegiati, ovvero le famiglie che si rivolgono alle realtà di assistenza alimentare coinvolte ubicate sul territorio metropolitano di Milano, una provincia particolarmente colpita non sono dal punto di vista sanitario, ma anche socioeconomico. Con la costruzione di un nuovo quadro concettuale attorno al tema della povertà alimentare ne abbiamo analizzato, senza pretesa di esaustività, le diverse dimensioni, raccogliendo le sfide e le difficoltà che le famiglie a basso reddito affrontato per accedere a un cibo sufficiente nel contesto di una pandemia che ha ulteriormente precarizzato le loro esistenze.