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Il dossier "Il domani della residenza" prende forma dal desiderio di mettere a fuoco qual è l’orizzonte verso il quale tendere in relazione alla gestione dell’anagrafe e all’esercizio dei diritti. Il domani evocato nel titolo ha due diverse dimensioni. Una è immediata: all’interno della pubblicazione emerge come dovrebbe funzionare l’anagrafe se la normativa attuale fosse applicata correttamente e se i suoi tratti più contraddittori - a cominciare dall’esclusione della residenza per chi vive all’interno di stabili «occupati abusivamente» - fossero superati.
L’altra dimensione tracciata è quella di un domani di più ampio respiro. L’esclusione dal conseguimento dell’iscrizione anagrafica è un problema contingente oppure o di lunga durata? La relazione strettissima che, di fatto o di diritto, intercorre tra residenza ed esercizio dei diritti è connaturata a questo istituto oppure è una precisa scelta politica? È possibile immaginare che l’accesso ai diritti sia garantito da logiche e procedure separate da quelle anagrafiche?
Il dossier si interroga su alcune questioni di fondo, e prova a formulare risposte plausibili. Per farlo si è ritenuto utile attivare più campi del sapere e interloquire con chi, da prospettive e con posture diverse, opera e ricerca in tema di residenza.
Ringraziamo Michele Colucci (ricercatore CNR), Enrico Gargiulo (professore di sociologia generale all’Università di Bologna), Andrea Carrozzini (medico), Antonello Ciervo (avvocato e socio ASGI), Ilaria Manti (associazione Nonna Roma), che hanno presentato il proprio punto di vista sui principali conflitti del passato e del presente, e sull’auspicabile domani di questo istituto.