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Nel corso dell’ultimo decennio il tema della violenza maschile contro le donne è progressivamente entrato nel discorso pubblico, il termine “femminicidio” è diventato di uso comune nonostante le iniziali resistenze.
Gli interventi antiviolenza messi in campo finora nel nostro Paese non sono effettivamente adeguati e gli impegni presi dalle istituzioni in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne spesso rimangono disattesi, incompleti o richiedono anni per vedere la luce, in molti casi perché si arenano negli stessi uffici e aule che dovrebbero adoperarsi per consentirne l’attuazione in tempi rapidi. Le parole non bastano più, e nemmeno la retorica che da anni riempie con puntualità le giornate attorno al 25 novembre.
È importante iniziare a superare la frammentarietà programmatica delle azioni antiviolenza messe in campo e intervenire strutturalmente e trasversalmente sulle politiche pubbliche nel loro insieme, eliminandone la neutralità e prevenendo le discriminazioni di genere che spesso producono.