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Occorrono risposte adeguate. Per liberare le donne della violenza, c’è bisogno di progetti e campagne di sensibilizzazione. Per fare in modo che storie come questa non debbano più ripetersi.
Un’altra donna che aveva aderito alla campagna di ActionAid per dire no alla violenza sulle donne ha perso la vita per mano di un uomo. La nostra associazione, suo malgrado, si trova di nuovo citata perché Maria Tino, come Antonietta Di Nunno lo scorso maggio e Arianna Rivara a gennaio, aveva deciso di partecipare alla mobilitazione sui social lanciata il 25 novembre scorso dalla nostra organizzazione cambiando l’immagine del suo profilo Facebook.
Se i numeri della campagna sono stati incoraggianti (1,4 milioni di utenti hanno modificato la loro foto del profilo per sostenere l’iniziativa), la sequenza di femminicidi registratasi negli ultimi mesi mostra un paese dove diritti e dignità delle donne sono spesso calpestati e la strada per prevenire e sconfiggere la violenza contro le donne è ancora lunga.
Secondo gli ultimi dati dell’ISTAT, in Italia il 31,5% delle donne tra 16 e 70 anni (6 milioni e 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, mentre il 16,1% ha subito stalking.
Nell’Unione Europea, secondo l’ultima indagine della European Union Agency For Fundamental Right, circa l’8% delle donne è stata vittima di violenza fisica e/o sessuale nei 12 mesi precedenti l‘intervista condotta nell’ambito dell’indagine, mentre una donna su tre ha subito una forma di violenza fisica e/o sessuale dopo i 15 anni. Più in generale, conclude l’Agenzia, nell’UE la violenza contro le donne rappresenta una violazione dei diritti umani di vaste proporzioni, che in larga misura non viene denunciata.
Sia i numeri sia i fatti di cronaca portano a uno stesso punto, a una medesima conclusione: la parità tra donne e uomini resta un traguardo lontano per tutti i Paesi, indipendentemente dal loro grado di ricchezza e sviluppo. Ancora oggi in tutto il mondo, povertà e ingiustizie colpiscono le donne in modo sproporzionato a causa di squilibri di potere e di pregiudizi che superano i confini geografici, dall’Europa al più piccolo villaggio dell’India.
“La violenza di genere si combatte non solo con le leggi e le campagne di sensibilizzazione, ma anche garantendo risposte concrete alle donne che denunciano la violenza e offrendo opportunità di riscatto economico e sociale. In particolare, è necessario cambiare i comportamenti delle persone e aiutare le donne ad abbattere le barriere socio-culturali che sono all’origine della violenza, identificando i cambiamenti che vorrebbero vedere nelle loro case, scuole e comunità. Crediamo sia indispensabile educare al rispetto della persona e dei diritti delle donne e contrastare gli stereotipi di genere che sono alla base di una visione errata del ruolo di donne e uomini nella società”, dichiara Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid Italia.
Un problema così concreto richiede soluzioni altrettanto concrete. Come i nostri progetti: