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Dopo un anno dall'inizio del conflitto in Gaza, la situazione umanitaria è diventata insostenibile. Le nostre squadre sul campo, presenti a Gaza, Cisgiordania e Libano, continuano a lavorare senza sosta per portare assistenza a chi ne ha più bisogno, ma le necessità continuano ad aumentare.
In Libano, migliaia di famiglie sono costrette a fuggire dai loro villaggi e città, cercando rifugio. I nostri volontari stanno fornendo beni di prima necessità come coperte, materassi e acqua, oltre a lavorare per rendere sicuri i rifugi improvvisati.
Le donne palestinesi stanno affrontando una situazione particolarmente drammatica. Una nostra recente ricerca mostra come siano state colpite dalla violenza e dal collasso del sistema sanitario, lasciandole spesso senza accesso a cure essenziali.
Riham Jafari, Coordinatrice per l'advocacy di ActionAid Palestina, racconta: “Le donne sono esposte a violenza di genere e vivono senza cure adeguate. La loro situazione è insostenibile e richiede azioni immediate.”
Anche Sabine Abiaad, Coordinatrice regionale di ActionAid in Libano, conferma: "Le ultime ore sono state le più terribili dall'inizio dell’escalation di violenze. La situazione sul campo è critica e i bisogni umanitari crescono velocemente."
In questi mesi, abbiamo raggiunto più di 230.000 persone solo a Gaza, fornendo cibo, acqua potabile, supporto psicologico e assistenza medica. In particolare, abbiamo distribuito cibo a oltre 114.000 persone e offerto supporto psicologico e protezione a più di 4.000 donne e bambini. In Libano, grazie alla nostra rete di giovani volontari, abbiamo soccorso centinaia di famiglie sfollate.
Nonostante la devastazione, le donne palestinesi stanno emergendo come leader nelle loro comunità. Samira, una di loro, ha perso tutto ma ora gestisce un campo per sfollati, aiutando altre persone a sopravvivere. "Mi sono impegnata ad aiutare chi ha perso tutto," dice con determinazione. Riham Jafari aggiunge: “Le donne e le ragazze palestinesi stanno dimostrando una forza straordinaria. È fondamentale che la comunità internazionale sostenga il loro contributo, riconoscendo il ruolo cruciale che svolgono nei processi di pace.”
Chiediamo con forza alla comunità internazionale di intervenire per fermare le ostilità e garantire un coinvolgimento attivo delle donne nei negoziati di pace. Solo con un cessate il fuoco immediato si potrà iniziare a costruire un futuro più giusto e sicuro per tutte le persone coinvolte in questa crisi.