In Italia sono ancora le donne a dedicarsi in via prioritaria al lavoro di cura: dedicano a queste attività il 19,2% della loro giornata, mentre gli uomini si fermano al 6,7%.
Il rapporto “Sulle spalle delle donne” evidenzia proprio questa disparità e ipotizza soluzioni per assicurare una maggiore parità tra uomo e donna in campo economico. La conclusione che emerge è la necessità di fornire più asili nido e incentivare i congedi parentali per i papà per influenzare positivamente il tasso di occupazione femminile. In Italia infatti un incremento di solo l’1% nel tasso di copertura degli asili nido (pubblici e privati) determinerebbe un aumento medio dello 0,92% nel tasso di occupazione delle donne con almeno un figlio da 0 a 3 anni. Un dato indicativo, che mostra quanto ancora si può e si deve fare nel nostro paese per raggiungere la parità di genere in ambito lavorativo.
Crediamo che il Governo invece di lanciare una campagna per il fertility day, dovrebbe rendersi conto che le donne vengono discriminate nel lavoro e in politica proprio in quanto donne e potenziali madri e immaginare politiche che incentivino la redistribuzione del carico del lavoro di cura.
Nel Consiglio Europeo di Barcellona del 2002 gli Stati dell’Unione Europea si erano impegnati a garantire l’accesso all’asilo nido ad almeno il 33% dei bambini tra 0 e 2 anni entro il 2010. Il traguardo purtroppo non è stato raggiunto ed è ancora lontano.
Siamo partiti da una simulazione sul caso della Lombardia per individuare come raggiungere questo obiettivo e che effetti avrebbe. In Lombardia servono circa 254 milioni di euro in più per permettere la frequenza dell’asilo nido a 23.500 bambini in più: quest’incremento genererebbe 21.100 nuovi ingressi femminili nel mercato del lavoro. Inoltre le nuove entrate tributarie da esso derivanti coprirebbero almeno il 51% della maggiore spesa in asili nido.
I benefici di un aumentato numero di posti agli asili nido sono confermati anche dal maggiore tasso di occupazione delle donne che in Lombardia usufruiscono del servizio: 82,2% contro il 38,1% di quelle che non ne fanno uso.
La simulazione regionale analizza inoltre gli altri tipi di intervento esistenti, come i congedi parentali e i trasferimenti monetari alle famiglie, proponendo soluzioni concrete di definizione degli investimenti alfine di ottenere i migliori risultati possibili in termini di risposta ai bisogni di cura delle famiglie e di incentivo alla parità di genere in ambito economico.
In vista del dibattito parlamentare per l’approvazione della legge di Bilancio e nel quadro della discussione in corso in Parlamento per l’introduzione di una misura nazionale di contrasto alla povertà nel 2017, con la campagna #SulleSpalleDelleDonne, ActionAid chiede a Governo e Parlamento di raggiungere l'obiettivo europeo di copertura degli asili nido per il 33% dei bambini tra 0 e 2 anni; di riformare il congedo parentale incentivandone l’uso da parte degli uomini; di rivedere gli investimenti per la cura all'infanzia e tenere conto della dimensione di genere nella nuova misura di contrasto alla povertà.
Vogliamo partecipare al dibattito affinché le decisioni prese rispecchino i reali bisogni della popolazione.