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Sono passati 10 anni dal terremoto che ha colpito L’Aquila e i 57 comuni del cratere abruzzese, ma ancora oggi migliaia di persone vivono in condizioni precarie.

La società civile italiana risponde sempre con straordinaria solidarietà agli eventi catastrofici, ma non basta: un profondo cambiamento nella gestione delle emergenze, dalla prevenzione alla ricostruzione, si impone a livello istituzionale. Per la sua struttura morfologica infatti l’Italia è soggetta periodicamente a eventi naturali catastrofici e lo Stato deve farsi trovare pronto in ogni fase del ciclo del rischio.
 
Le istituzioni preposte si devono dotare, dal livello locale a quello nazionale, di un quadro legislativo, di strumenti di pianificazione (inclusivi e coerenti con la normativa internazionale) e di adeguati stanziamenti economici.
 
A livello internazionale ActionAid ha maturato e consolidato tanta esperienza in materia: dall’elaborazione di programmi di riduzione del rischio alla prima risposta in caso di emergenza, fino alla profilazione dei criteri di ricostruzione sulla base dei bisogni reali delle singole comunità.
 
A livello nazionale abbiamo mosso i primi passi in questo ambito nel 2012, realizzando progetti nelle fasi di ricostruzione post sisma a L’Aquila e in Emilia. Sono iniziative che promuovono la partecipazione civica nella co-progettazione degli spazi e nel monitoraggio dei fondi destinati agli interventi di ricostruzione, pubblica e privata.
Nel 2016 l’esperienza maturata in 4 anni ha portato ActionAid ad attivarsi immediatamente dopo il terremoto del centro Italia. Siamo intervenuti nei primissimi momenti, mantenendo il nostro focus di lavoro: promozione dell’attivazione civica condivisa e dell’accountability delle istituzioni.
 
Per riportare l’attenzione su un tema così cruciale, nel decennale del terremoto che ha devastato L’Aquila abbiamo organizzato una serie di eventi su tutto il territorio nazionale, luoghi fisici di incontro e scambio tra esperienze e saperi.
Sono tanti infatti nei territori gli attori che possono dare un contributo con le proprie idee e le proprie competenze. Enti, istituzioni, associazioni, esperti, addetti ai lavori, comitati civici e semplici cittadini potranno partecipare a questo processo attraverso la condivisione di esperienze, ricerche scientifiche ed evidenze empiriche.
 
Raccoglieremo tutte le istanze dei territori colpiti in un documento che porteremo all’attenzione del governo perché si impegni a trovare una soluzione.
 
“Sicuri per davvero” è la parola d’ordine che uniforma tutti gli eventi di questo giro per l’Italia da ricostruire.
Il concetto di sicurezza, oggi comunemente associato a fenomeni criminali, va riportato al suo senso originario perché sostenga la causa delle popolazioni italiane colpite dai disastri naturali.

sicuri-per-davvero

Il documentario Sicuri per davvero.

Oggi la prevenzione è scarsa e inefficace, i danni sono enormi e la ricostruzione lentissima. Serve una regolamentazione chiara e definitiva della materia, per questo noi di ActionAid stiamo incalzando politici e amministrazioni.
Gireremo l’Italia con “Sicuri per davvero”, un evento itinerante nel corso del quale raccoglieremo le istanze dei territori per consegnarle ai rappresentanti del Governo. 


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(Credit: Proforma)

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Il 6 aprile, a 10 anni dalla tragica notte del 2009, L’Aquila ha ricordato le 309 vittime del terremoto con una fiaccolata. ActionAid era lì a testimoniare il suo impegno al fianco di chi vive nei territori colpiti dai disastri naturali e per l’occasione ha lanciato la campagna #sicuriperdavvero, che punta a elaborare una disciplina certa della gestione del rischio e delle ricostruzioni. La nostra presenza a L’Aquila apre un ciclo di eventi che toccherà tutti i territori colpiti dalle catastrofi per raccogliere le istanze di operatori, tecnici e semplici cittadini.

(Credit video: Matteo De Santis)

(Pubblicato il 6 aprile 2019)

Sicuri per davvero in immagini.

(Alessandro Serranò/AGF/ActionAid)

In occasione del 10° anniversario del terremoto de L’Aquila, insieme ad aquilane e aquilani abbiamo sottolineato l’urgenza di lavorare su prevenzione e gestione del rischio, partecipando alla fiaccolata in memoria delle vittime.