In Italia saranno spesi oltre 209 miliardi per la ripresa del Paese
Chiediamo al Governo Draghi il coinvolgimento della società civile e trasparenza su utilizzo dei fondi.
Dati aperti
Con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, una delle priorità del neonato Governo Draghi, in Italia saranno spesi oltre 209 miliardi.
Si chiamerà Next Generation UE e per essere approvato e gestito, tra le indicazioni, c’è la richiesta di coinvolgere forze sociali e società civile.
L’Italia quest’anno è inoltre co-chair globale dell’Open Government Partnership, progetto che ha l’obiettivo di mettere a confronto referenti di istituzioni e attivismo civico per promuovere una governance inclusiva e trasparente, fattore che rende ancora più evidente la necessità di apertura.
È per questo, che con Cittadinanzattiva e altre organizzazioni della società civile, chiediamo, come previsto dall’art.1 comma 1044 della Legge di Bilancio 2021 (L. 30 dicembre 2020, n. 178), che entro il 28 febbraio sia emanato il decreto che definisce le modalità di rilevazione dei dati di ciascun progetto, da rendere successivamente disponibili in formato aperto e rielaborabile.
L’osservatorio per il monitoraggio civico
Con l’obiettivo di creare un’ampia campagna di monitoraggio civico e di ottenere uno strumento pubblico e aperto sul tracciamento dei dati finanziari legati al Piano, la società civile si fa promotrice della creazione di un Osservatorio nazionale indipendente.
All’Osservatorio hanno già a cui aderito alcune delle principali organizzazioni nazionali con radicata presenza nei territori e una forte esperienza nel settore della trasparenza e rendicontazione.
L’Osservatorio nasce nell’ambito del programma Follow the Money - ideato all’interno del Festival della partecipazione 2020 - che intende monitorare la qualità e l’inclusività del processo decisionale di costruzione del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza.
L’intento di aprirsi anche ad altri attori con competenze tematiche più specifiche, come quelle ambientali o legate alla transizione digitale, e verranno proposte iniziative di coinvolgimento dei territori che saranno impattati dalla realizzazione dei progetti previsti dal Piano.
Serve la partecipazione dei cittadini
Insieme, le associazioni promotrici dell’Osservatorio chiedono che le prossime fasi del Piano siano frutto di un processo partecipato e inclusivo, che persegua la trasparenza e il monitoraggio sull’allocazione dei fondi, come già richiesto da numerose organizzazioni con le campagne #DatiBeneComune e #Ripartenzaaporteaperte, quest’ultima promossa da alcune associazioni facenti parte dell’Open Government Forum.
Per far questo devono essere chiariti fin da subito i risultati attesi, finali e intermedi del Piano e devono anche essere rafforzate tutte le autorità di gestione, locali e nazionali, affinché ogni soggetto attuatore possa essere in grado di realizzare quanto prefissato e sia in grado di produrre dati di qualità, leggibili, interoperabili e aperti.
Prime organizzazioni aderenti all’Osservatorio: ActionAid, Cittadinanzattiva, Legambiente, Slow Food, Fondazione Innovazione Urbana, Transparency International Italia, Ondata, Lunaria, Campagna Sbilanciamoci!, Monithon, Cittadini reattivi, Parliament Watch, Fondazione Etica, The Good Lobby, Amapola - progetti per la sicurezza delle persone e delle comunità, Info.Nodes, Rinascimento Green.
Ulteriori adesioni all’Osservatorio possono essere inviate a: osservatoriocivico.pnrr@gmail.com