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Nepal: viaggio all’ombra dell’Himalaya  | ActionAid Nepal: viaggio all’ombra dell’Himalaya  | ActionAid

Nepal: viaggio all’ombra dell’Himalaya 

Una sostenitrice racconta.

ActionAid in Nepal 

In Nepal noi di ActionAid siamo presenti dagli anni ’80.  

Nonostante il Paese abbia fatto sul fronte dell’istruzione molti progressi, è ancora lunga la strada da fare per garantire il diritto a una scuola di qualità a tutte e tutti. Il terremoto del 2015 inoltre ha avuto ripercussioni catastrofiche in termini di vite umane e di perdita di ricchezza. 

Per questo siamo grati a sostenitrici e sostenitori che decidono di percorrere un pezzo di strada con noi e aiutarci a migliorare e rafforzare il sistema scolastico. Due di loro hanno recentemente avuto l’occasione di visitare i nostri progetti di persona e siamo felici di condividere il loro racconto.  

La progettazione del viaggio 

“Quando ActionAid ci ha proposto di unirci a un loro viaggio etico in Nepal, io e mio marito Marco ci siamo chiesti: che esperienza sarà un viaggio etico? Siamo partiti spiegando ai nostri amici che andavamo a fare un viaggio dove del tempo sarebbe stato dedicato ai progetti in Nepal e del tempo al turismo.  Una nuova esperienza insieme ad ActionAid dopo quella in Ghana dedicata unicamente alla visita ad un progetto specifico che avevamo sostenuto. 

Fin dall’inizio la formula di viaggio ci ha affascinati: era bello fare un viaggio turistico (io e Marco adoriamo viaggiare) avendo però l’opportunità di approfondire in modo concreto, e in alcuni casi in Nepal anche molto crudo, la realtà sociale del paese in cui ci si trova. Questa opportunità ci è mancata nei nostri viaggi precedenti dove avevamo solo la percezione da turista e ci restava sempre un senso di incompiuto e di insoddisfazione. 

Invece in questo viaggio in Nepal abbiamo visto città e templi nella valle di Kathmandu costruiti in uno stile molto particolare, abbiamo visto come le religioni possono convivere pacificamente, abbiamo visto come un terremoto può essere disastroso e come la cooperazione internazionale può aiutare la ricostruzione, ma abbiamo soprattutto avuto la possibilità di incontrare gli studenti di una scuola che grazie al contributo di ActionAid è stata ricostruita dopo il terremoto, un insediamento informale (termine che abbiamo scoperto e condiviso essere migliore rispetto al tradizionale “baraccopoli”) che ActionAid supporta per rendere le persone che ci vivono consapevoli dei loro diritti e, infine, le donne che hanno affrontato aggressioni con acido e sostanze ustionanti.  

Gli incontri a scuola 

Il primo incontro è stato stimolante per lo scambio che abbiamo avuto con le ragazze e i ragazzi della scuola, abbiamo posto loro delle domande e abbiamo risposto alle loro. All’inizio molta timidezza poi lentamente si sono lasciati trascinare dall’evento e dalla possibilità di chiedere e scoprire informazioni e immagini di un paese diverso e lontano. Abbiamo cantato anche l’Inno di Mameli tutti insieme (intonazione rivedibile...), visto che loro ci avevano accolto con l’inno del Nepal, ed è stato molto divertente! 

Entrando nell’insediamento informale, osservando la strada principale dissestata con muri alti mezzo metro di fronte all’ingresso delle abitazioni restiamo molto attoniti e perplessi cercando di capire, poi ci confrontiamo e capiamo che le piogge e il fango senza quel muro renderebbero non solo la strada ma anche le abitazioni un torrente in piena; pensiamo che per noi una strada asfaltata è la cosa più comune per loro è un miraggio lontano. Questo secondo incontro è stato un avvicinarsi alla realtà della parte di popolazione più in difficoltà dell’area di Kathmandu, anche se i bambini, le bambine, le ragazze e i ragazzi ci hanno accolto con canti, balli e tanti, tanti colori! 
L’incontro con una ragazza che ha vissuto nell’area, oggi va all’università e contemporaneamente con entusiasmo e impegno gestisce il centro dedicato ai bambini e alle bambine aiutando così la sua comunità è una sensazione bellissima che ci commuove e ci mostra che un presente e futuro diversi sono possibili. 

Il terzo incontro è stato sicuramente quello più difficile da gestire emozionalmente; le ragazze che abbiamo incontrato sopravvissute a una violenza terribile da parte degli uomini e di quella successiva ancora più ingiustificabile da parte della società che le rifiuta come impure, sono riuscite a trasmetterci tutta la loro sofferenza passata ma, anche grazie al sostegno di ActionAid, la consapevolezza di un futuro di speranza, di rispetto e di impegno nel supporto reciproco. Forse il nostro silenzio commosso, forse i nostri occhi lucidi o la nostra attenzione hanno permesso ad una ragazza di avere il coraggio di parlare per la prima volta di fronte a degli estranei: un momento veramente toccante che resterà nel cuore.  

Aspetti di contorno ma fondamentali la fortuna di avere potuto condividere l’esperienza di viaggio con ottimi compagni di viaggio tra cui due giovanissimi, usufruito del supporto dello staff di ActionAid sia italiano sia nepalese incessante e infaticabile, di una guida competente e di giornate di sole fantastiche. 

Un viaggio diverso dal solito che ricorderò con immenso piacere e che mi impegna ancor di più a condividere con gli altri ciò che ho avuto la fortuna di avere nella mia vita”. 

Cristina B.  


Vuoi saperne di più? 

In Nepal lavoriamo su vari aspetti di supporto alla popolazione.
Al centro della nostra attenzione sono sicuramente le donne, per l
ottare insieme a loro contro la violenza di genere e bambine e bambini tramite i progetti nelle scuole 

 

Cosa puoi fare? 

In Nepal come in gran parte del mondo la strada da compiere è ancora molta, se vuoi percorrerla con noi contattaci alla casella:
[email protected] - oppure telefona al 349.372.7641 

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