"Ho sentito che è una malattia. Riguarda soprattutto le ragazze, giusto?". Si apre così Period. End of Sentence, un documentario del 2018 diretto da Rayka Zehtabchi, con la scena che ritrae un gruppo di giovani donne di Hapur, vicino Delhi, che rispondono un po’ disorientate a una domanda apparentemente semplice di un insegnante: “cosa sanno del ciclo mestruale (period)?”.
Immaginano che si tratti di un periodo scolastico, di qualcosa che accade quando suona la campana o, di una misteriosa malattia, appunto. Il documentario racconta la storia di una pacifica rivoluzione sessuale, la storia di un gruppo di donne che ha contribuito a trasformare un angolo di mondo. La pellicola ha vinto il premio Oscar 2019 per il miglior cortometraggio documentario.
Cosa succede quando un gruppo di donne si mette insieme e raggiunge una maggiore consapevolezza di sé e del proprio corpo? Questa consapevolezza può generare una rivoluzione? La risposta è sì, e questo racconto lo conferma.
Siamo in India, a Hapur, un villaggio poco distante da New Delhi (Nord dell’Uttar Pradesh). Un villaggio dove da anni lavoriamo noi di ActionAid, una comunità le cui figlie hanno contribuito a cambiare il destino di molte donne. Qui, tra credenze, tabù, proibizioni, un gruppo di giovani caparbie e tenaci ha vinto le resistenze di un’intera comunità in cui la semplice menzione della parola mestruazioni suscita risatine nel migliore dei casi, ma anche vergogna, senso del ridicolo e stigma. Queste donne sono state aiutate a vincere la loro battaglia grazie a un progetto di ActionAid, attraverso il quale hanno potuto realizzare la macchina per produrre assorbenti biodegradabili a basso costo che ha cambiato la vita di moltissime persone. La protagonista è Sneh, che ha avuto il suo primo ciclo a 15 anni e da quel giorno ha cercato di aiutare le donne ad affrontare quello che in India è considerato una sciagura. Avere le mestruazioni significa non poter entrare nel tempio, significa essere malate, impure. Gli uomini quasi non sanno cosa sia e le donne sono restie nel parlarne. Ai problemi culturali, si aggiungono quelli igienici: le donne in età da ciclo non usano assorbenti, ma pezzi di stoffa, con tutti i problemi che ne conseguono. Certe ragazze hanno lasciato la scuola a causa del ciclo mestruale perché non sapevano come comportarsi.
Ma la storia può cambiare e spesso sono le donne a generare cambiamento.
Oggi Sneh ha 22 anni e, insieme a un gruppo di donne senza paura, lavora in una piccola impresa che produce e vende assorbenti alla propria comunità. La loro missione non è solo quella di migliorare le condizioni igieniche cui sono costrette le donne, ma anche di liberarle dallo stigma e dalla vergogna che deriva dal loro periodo e raggiungere nel frattempo l’indipendenza economica per sé stesse. Produrre gli assorbenti col marchio “Fly” ha infatti modificato radicalmente la condizione delle donne del remoto villaggio indiano, le ha rese consapevoli, autodeterminate, le ha liberate della condanna mensile della vergogna e del tabù. Si tratta di una rivoluzione culturale lenta e graduale. Sneh e le sue compagne cominciano a girare coraggiosamente la loro comunità, condividendo il prodotto con altre donne e ragazze. Dimostrano come funzionano, parlano dei loro benefici e, soprattutto, hanno conversazioni sulla realtà del periodo mestruale.
Come ActionAid sappiamo che lo stigma è difficile da sconfiggere. Ma in tutto il mondo stiamo lavorando con le comunità per fare proprio questo.
Il ciclo mestruale non è il problema!
Il problema è la mancanza di accesso ai prodotti sanitari che consentono a donne e ragazze di gestire la loro salute e la loro igiene mestruale.
Il problema è lo stigma che in alcuni paesi o comunità colpisce le donne durante il periodo del ciclo.
Il problema sono le conseguenze che stigma e mancanza di accesso ai prodotti sanitari hanno sulle vite delle donne, e soprattutto delle ragazze. Queste ultime spesso costrette a saltare la scuola più giorni al mese, ad avere risultati scolastici meno brillanti dei compagni e di conseguenza a essere più esposte a situazioni di marginalità, povertà, matrimoni e gravidanze precoci.
Per questi motivi parlare di cura mestruale è parlare di diritti umani. Ed è per questo motivo che noi di ActionAid ci occupiamo di tutelare le ragazze e le donne durante il ciclo mestruale.