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In occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, vogliamo ancora una volta ribadire la necessità e l’urgenza che questo tema occupi una posizione prioritaria nelle agende delle istituzioni nazionali e regionali.
Non può essere relegato a momenti simbolici come il 25 novembre o l’8 marzo, né riemergere solo in seguito a episodi di violenza o femminicidi.
La dissonanza tra i discorsi ufficiali e le azioni effettive, spesso incoerenti rispetto alle reali esigenze di prevenzione e protezione della popolazione, deve essere finalmente superata.
In Italia, il problema della violenza maschile contro le donne rappresenta una priorità sociale secondo il 94% della popolazione. Questo dato riflette una consapevolezza diffusa e la necessità urgente di affrontare il fenomeno con interventi concreti. Tuttavia, nonostante l'importanza riconosciuta al tema, l'interesse della classe politica risulta limitato: solo l’1,5% dei post sui social media dei rappresentanti politici affronta questa tematica, evidenziando una disconnessione tra l'opinione pubblica e le priorità politiche.
A rivelarlo è "Oltre le parole. Narrazione politica e percezione pubblica sulla violenza maschile contro le donne", la nostra nuova ricerca in collaborazione con Osservatorio di Pavia e B2Research, che ha raccolto e analizzato i social dei rappresentanti politici italiani e ha intervistato con un’indagine demoscopica gli italiani e le italiane per conoscerne le opinioni.
A titolo di esempio, nel corso dell’ultimo anno la Premier Giorgia Meloni ha affrontato il tema sui suoi canali Facebook e Instagram solo quattro volte. In occasione del femminicidio Cecchettin e per la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza maschile sulle donne con lo slogan #nonseisola e informando sul numero 1522 per chiedere aiuto. Può bastare questo per affrontare un fenomeno sociale che nel 2024 ha prodotto più di 50 femminicidi da partner o ex-partner?
È assolutamente necessario che le e i rappresentanti delle istituzioni e i loro staff siano sensibili alle questioni di genere e competenti in materia di violenza maschile contro le donne.
Solo in questo modo si riuscirà a legiferare e a mettere in atto politiche antiviolenza che rispondano alle finalità stabilite dal Decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, e alle priorità del Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne.
Dati recenti mostrano che il 36% delle donne italiane ha subito violenza verbale, emotiva o fisica da parte di un uomo, e il 57% delle donne sotto i 25 anni riferisce di essere stata vittima di qualche forma di abuso.
L’80% delle persone coinvolte nella nostra nuova ricerca crede che le attuali leggi non siano sufficienti a contrastare il fenomeno. Questo sentimento di insoddisfazione richiede una risposta urgente da parte della politica: serve un approccio globale che includa politiche educative e prevenzione capillare.
Chiediamo risposte immediate, al di là delle dichiarazioni d’intenti, delle banalità, delle frasi fatte, che lasciano il tempo che trovano.
Il tempo è prezioso, ne abbiamo già perso troppo.
E troppe vite.
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La COMMISSIONE PARLAMENTARE di inchiesta sul femminicidio deve “accertare il livello di formazione e di attenzione e la capacità di intervento delle autorità e delle pubbliche amministrazioni, centrali e periferiche, competenti a svolgere attività di prevenzione e assistenza”, così come stabilito all’art. 2, punto d) della Legge 6 febbraio 2023, n. 12.
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IL PARLAMENTO deve:
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IL DIPARTIMENTO PER LE PARI OPPORTUNITÀ deve:
Leggi la nuova ricerca
OLTRE LE PAROLE.
Narrazione politica e percezione pubblica sulla violenza maschile contro le donne
Seguici sui social nei prossimi giorni #oltreleparole
La campagna è stata realizzata insieme a LUZ Agency - B Corp & Benefit Corporation, Iva Kisyova, Emilia de Bartolomeis.