L’impatto diseguale del conflitto
I conflitti non hanno un impatto uguale su tutte le persone. Le donne, le ragazze e i gruppi marginalizzati affrontano rischi maggiori. Questo avviene a causa della mancanza di accesso in tempi di crisi a servizi essenziali, o a causa di aumentato rischio di subire violenze. Siamo profondamente preoccupati dalla discriminazione, dalle disuguaglianze e dagli abusi subiti dai gruppi più vulnerabili durante la crisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione un anno fa.
Impatti di genere della crisi
La guerra e la violenza esacerbano le disuguaglianze strutturali e la discriminazione che le donne e le ragazze affrontano già prima dello scoppio di un conflitto. Di conseguenza, vivono un aumento di violenza di genere, rischiano di doversi prostituire per garantirsi la sopravvivenza o ottenere cibo, mentre le ragazze – in Ucraina così come i ragazzi – sono costrette a lasciare la scuola.
A causa del conflitto, i tassi di violenza domestica e sessuale sono aumentati. Esistono ancora lacune informative su questo problema, ma la correlazione tra conflitto e violenza di genere è ben documentata e l'OHCHR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha già segnalato un aumento di questo tipo di violenza nelle aree colpite dal conflitto in Ucraina tra il 2014 e il 2017.
Protezione e servizi carenti
Questo aumento di violenza domestica e sessuale significa che c'è una maggiore domanda di servizi di assistenza legati all’aver subito violenza di genere e alla salute mentale tra donne e ragazze, ma in Ucraina e nei paesi che accolgono i profughi ci sono lacune nell'accesso a questi servizi.
Le donne e le ragazze affrontano anche sfide nell'accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva, in particolare in alcuni paesi che accolgono i profughi come la Polonia, le cui leggi conservative limitano l'accesso ai servizi di aborto. Ciò significa che le donne e le ragazze che sono state vittime di abusi sessuali e violenze da parte delle forze combattenti nel conflitto non sono in grado di accedere ai servizi di cui hanno bisogno.
La protezione delle donne nella risposta in Ucraina è stata gravemente inadeguata nelle fasi iniziali della risposta e ci sono ancora lacune nella risposta operativa per garantire che le ragazze e le donne siano al sicuro. Le valutazioni iniziali hanno rivelato elevati rischi di tratta di esseri umani, in particolare in Moldova, Romania e Ucraina. La maggior parte delle persone vittime di tratta sono donne e ragazze, che subiscono sfruttamento sessuale e lavorativo.
Le nostre organizzazioni partner stanno aiutando donne, ragazze e giovani a recuperare il loro benessere fisico e mentale attraverso il supporto psicosociale. Forniscono anche consulenza legale, alloggi sicuri e sostenibili, opportunità educative e formazione necessaria per acquisire nuove competenze di modo che possano costruirsi una vita più dignitosa, in mezzo alla crisi, e mitigare gli effetti della guerra.
Comunità marginalizzate e antirazzismo
Siamo estremamente preoccupati dall’impatto che l’invasione russa ha e avrà sulle comunità marginalizzate e sui rifugiati, che si trovano a fronteggiare le discriminazioni in una situazione di grande vulnerabilità.
I conflitti amplificano le discriminazione esistenti e peggiorano le disuguaglianze, rendendo più complesso l’accesso ai servizi per gruppi e persone appartenenti ad esempio alla popolazione Rom o alla comunità LGBTQIA+, così come ai migranti provenienti da paesi terzi. E’ un fenomeno noto non solo in guerra, ma in tutte le crisi umanitarie, ne abbiamo parlato qui. Molte comunità hanno bisogni specifici che non trovano risposta. Ad esempio ILGA-Europe (il ramo europeo dell’Alleanza Internazionale Lesbiche e Gay) ha mappato i bisogni più urgenti di persone trans e inter-sessuali nelle città ucraine.
Secondo la Convenzione dei Rifugiati, la comunità internazionale ha l’obbligo morale e legale di assistere tutti i rifugiati, indipendentemente dalla razza, dalla religione e dal paese di origine.
Noi di ActionAid vogliamo quindi assicurarci che tutti i rifugiati siano trattati equamente e abbiamo accesso a una vita dignitosa.
Leadership femminile e giovanile
Le donne lamentano di sentirsi escluse dai processi decisionali a tutti i livelli, mentre viene richiesto loro di giocare un ruolo cruciale nella risposta umanitaria. Questo ruolo è svolto in condizioni molto difficile mentre la società civile continua a premere per una risposta intersezionale alla crisi così da poter tutelare i diritti e le necessità delle persone attualmente discriminate in Ucraina e nei paesi limitrofi. Molte leader donne e le loro organizzazioni subiscono campagne diffamatorie, aggressioni, persecuzioni e altre forme di minacce.
Il loro lavoro e attivisti, attraverso organizzazioni a guida femminile e organizzazioni giovanili ben radicate nella società civile, resta essenziale per continuare a difendere la parità di genere e i diritti delle donne mentre la guerra e le priorità delle azioni militari continuano a dominare l’agenda in Ucraina e nella regione.
Dall’esordio del conflitto, i giovani in Ucraina e nei paesi circostanti sono stati potenti agenti del cambiamento, attivandosi da subito per guidare e sostenere la risposta umanitaria. Un anno dopo, i giovani continua a giocare un ruolo di primo piano sia come volontari che come organizzatori nel fornire aiuto, garantire coesione sociale, accountability della risposta umanitaria, inclusione e rifugi dignitosi.
È cruciale creare uno spazio di azione per i giovani, specialmente per le giovani donne nonché per gli altri gruppi a rischio esclusione, così che possano guidare la ricostruzione. Il loro ruolo nelle comunità locali e la loro partecipazione sono essenziali a tutti gli stadi della risposta umanitaria.
Il nostro intervento
Siamo lavorando con organizzazioni locali a guida femminile e giovanile e con coloro che si interfacciano con gruppi marginalizzati come la popolazione Rom, la comunità LGBTQIA+, cittadini di paesi terzi, o sex workers, per fornire supporto ad ampio raggio, assicurarci che possano avere protezione, vedere rispettati i propri diritti, accesso ai servizi essenziali.
Assicurare la protezione di donne e ragazze è al centro dei nostri piani di risposta umanitaria. Per questo lavoriamo con organizzazioni guidate da donne che prioritizzano i bisogni di donne e ragazze provenienti da gruppi marginalizzati.
Le nostre organizzazioni partner supportano la comunità LGBTQIA+ fornendo supporto psicosociale e legale, medicine, cibo, trasferimenti e case sicure.
Più a lungo il conflitto proseguirà, più stressante la situazione diventerà per tutti coloro che sono coinvolti dentro e fuori l’Ucraina con un aumentato rischio di problemi di salute mentale che va ad aggiungersi alle preoccupazioni riguardanti i bisogni immediati (cibo e rifugi ad esempio) e cosa il futuro possa riservare.
Scopri di più su cosa abbiamo fatto in Italia per sostenere i profughi in arrivo