I bambini affrontano troppi rischi lungo il loro tragitto da casa a scuola e viceversa e sono particolarmente vulnerabili a forme di violenza in diversi ambiti: a casa, a scuola, nei luoghi pubblici.
Le intimidazioni e le violenze commesse dall’esercito israeliano contro i minori comprendono inutili trattenimenti, controlli degli zaini degli studenti e vessazioni fisiche. Poi ci sono le violenze perpetrate dai coloni israeliani che includono il lancio di pietre, l’essere spintonati o fermati in strada. Gli incidenti nei confronti di studenti e scuole si sono quasi triplicati nel 2014 in Cisgiordania e Gerusalemme Est, interessando circa 25.000 bambini (dati UNSCO 2016).
Le conseguenze sono evidenti e i segnali di stress più frequentemente riscontrati nei bambini sono:
- paura e sensazione di insicurezza
- introversione
- difficoltà di apprendimento
- aggressività
- bassa autostima
- depressione
- incubi
- enuresi notturna
A causa dei checkpoint, delle zone militari e degli insediamenti, il viaggio quotidiano dei bambini da e per la scuola può essere difficile e provocare abbandoni, frequenza altalenante, una riduzione del tempo dedicato all’apprendimento e una scarsa qualità dell’insegnamento dato che il problema dello spostamento riguarda anche gli insegnanti.
A Hebron, la città più grande della Cisgiordania che è divisa in Area H1 (80% della città), controllata dai palestinesi e Area H2 (20% della città) pienamente controllata da Israele - circa il 37% (4.200) degli studenti della zona H2 passa attraverso i checkpoint militari israeliani durante il tragitto verso la scuola e, nel corso del 2015, 2.787 bambini dell’area H2 hanno avuto difficoltà ad accedere all’istruzione.