La vicenda della cosiddetta “disobbedienza dei sindaci” nei confronti della nuova normativa in tema di divieto di iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo sta assumendo proporzioni significative. Il numero dei sindaci che hanno preso posizione contro il provvedimento del governo è in crescita. Questa iniziativa può essere un’occasione per mettere in discussione, più complessivamente, il clima di ostilità che attraversa il Paese. È significativo, infatti, che siano proprio le istituzioni di prossimità ad assumere iniziative solidali, in difesa dei diritti dei cittadini stranieri.
Già lo scorso ottobre abbiamo lanciato un appello a tutti i Comuni d’Italia per l’approvazione di un ordine del giorno per contrastare gli effetti del “decreto sicurezza e immigrazione” sul territorio.
Nel frattempo il decreto è stato convertito in legge, la numero 132 del 2018. La nuova normativa modifica profondamente la gestione delle politiche migratorie in Italia, peggiorando in maniera significativa la condizione dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale.
L'abolizione della protezione umanitaria, la drastica riduzione dell'accoglienza SPRAR e la nuova disciplina del funzionamento degli hotspot, che mette a rischio il sistema di garanzie, sono solo alcuni degli aspetti più preoccupanti.
La rilevanza dei cambiamenti e il probabile impatto fortemente negativo sulle condizioni di vita delle persone e delle città, oltre che sull’esercizio effettivo dei diritti, determinano l'urgenza di una mobilitazione collettiva.
Il testo dell’Ordine del Giorno (odg) utilizzato lo scorso ottobre è disponibile a questo link.
I nostri attivisti si sono mobilitati per proporne l’adozione alle amministrazioni comunali che operano nei territori in cui sono attivi. Nelle prossime settimane verranno assunte ulteriori iniziative ugualmente finalizzate al contrasto, in questa nuova fase, degli effetti della nuova normativa.